Moschea a Firenze, Giachi: «Serve un progetto all'altezza della città»
«Una moschea può essere un’occasione di arricchimento culturale, e avremo fatto un buon lavoro se sarà la moschea ‘di’ Firenze e non una moschea ‘a’ Firenze. Ci vuole un progetto all’altezza della città». E’ quanto ha sottolineato l’assessore all’università, ricerca e politiche giovanili Cristina Giachi intervenendo, questa mattina a Villa Sassetti, al convegno organizzato dalla New York University su ‘Islam e integrazione nella città’.
All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, l’iman Izzedin Elzir, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Italia, monsignor Timothy Verdon, presidente della commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Firenze e il professor Franco Cardini, docente di storia medievale all’ateneo fiorentino.
«Realizzare una moschea a Firenze – ha aggiunto l’assessore Giachi – è una provocazione culturale alla quale siamo chiamati a reagire in un’ottica di dialogo e confronto e che, per l’edificio che si progetta e per il luogo in cui si pensa di farlo, impone obblighi sia a chi propone il progetto, sia a chi è chiamato ad accoglierlo».
«Anzitutto – ha proseguito – si tratta di Firenze, una città dal profilo culturaledefinito e dall’identità nota a tutto il mondo, patrimonio Unesco. Progettare un edificio dall’impatto culturale significativo come una moschea per un contesto urbano/culturale come questo responsabilizza chi propone il progetto».
«C’è poi il punto di vista politico – ha concluso l’assessore – a Firenze, come in molte città europee, la comunità musulmana è multiforme e composita. Ci sono più comunità musulmane a Firenze. Il dialogo su questo progetto deve coinvolgerle tutte». (fn)