Aeroporto, SeL: "Le opzioni offerte dal PiT non soddisfano l'obiettivo dell'integrazione Galileo-Vespucci"

Stamani il punto con il capogruppo Cruccolini, il segretario regionale Brogi, il coordinatore provinciale Falchi, il consigliere a Pisa Scaramuzzino e il portavoce De Santis

Questo il comunicato diffusso stamani durante la conferenza stampa che si è svolta in Palazzo Vecchio sul tema dell'aeroporto a cui hanno partecipato il capogruppo Eros Cruccolini, il coordinatore provinciale Lorenzo Falchi, il segretario regionale Giuseppe Brogi, il consigliere del Comune di Pisa Carlo Scaramuzzino, il portavoce provinciale Maurizio De Santis. (lb)

"La Variante di integrazione al PIT proposta dalla Giunta regionale relativa al Parco della Piana fiorentina ed alla qualificazione dell’aeroporto di Peretola - che coinvolge otto comuni delle province di Firenze e Prato - costituisce un’occasione importante per operare scelte strategiche per la qualità dello sviluppo e della vita in Toscana. Le tematiche affrontate dalla variante vanno al di là di un’area particolarmente complessa come quella in questione, non a caso per il Parco si parla di un “Progetto di territorio di rilevanza regionale”. Inoltre la variante ha aperto una discussione regionale, senza una sintesi interna alle principali forze politiche, sul carattere dell’aeroporto di Peretola, quale elemento infrastrutturale non riconducibile al solo capoluogo.
Sinistra Ecologia Libertà Toscana insieme alle province più coinvolte ha maturato una posizione unitaria che qui esponiamo.

1. La zona interessata dal provvedimento della Giunta è al centro di un’area densamente abitata ed è tra quelle più urbanizzate della regione; in essa si trovano rilevanti attività industriali, cui si sono aggiunte funzioni terziarie cresciute in modo abnorme e induttive di fortissimi volumi di traffico; su di essa pesa una grande quantità di infrastrutture: due autostrade, due superstrade, una discarica, un impianto di compostaggio, l’aeroporto di Peretola, la previsione di un inceneritore a servizio dell’area metropolitana. E’ un territorio, dunque, che nel corso del tempo ha subito l’impatto di un impressionante carico di funzioni, con la crescita di fortissime criticità. Oggi non solo non può più sopportare ulteriori pesanti interventi, ma ha bisogno di una generale riqualificazione urbanistica di area, di forti interventi di compensazione ambientale, di salvaguardare il residuo territorio non compromesso e di miglioramenti effettivi delle condizioni di vita dei cittadini.
In questo senso è molto positivo un elemento forte della variante al PIT quale quello rappresentato del Parco agricolo della Piana, inteso come l’elemento ordinatore di tutte le politiche territoriali dell’ambito interessato, la cui realizzazione deve essere certa e in tempi brevi. La variante al PIT ha bisogno, comunque, di una discussione partecipata, non limitata agli Enti locali ed alla Regione, che coinvolga direttamente la popolazione e le varie organizzazioni, affinché i cittadini non pesino meno di attori forti. All’interno di tale discussione occorrono approfondimenti, non rinvii sine die, e opportuni emendamenti migliorativi volti ad esplicitare meglio le salvaguardie e perfezionare le interconnessioni con tutte le aree interstiziali, quelle periurbane, il sistema dei parchi attuali e previsti.

2. L’aspetto della Variante relativo all’aeroporto Vespucci deve essere ancor più inquadrato in un’appropriata visione regionale delle infrastrutture. Il tema è stato affrontato in modo corretto e valido nel Programma elettorale di Toscana Democratica, divenuto poi il programma di legislatura del Presidente Rossi meno di un anno fà. In esso è scritto: “integrare l’offerta degli aeroporti di Firenze e Pisa, agevolando una progressiva specializzazione dei due scali (es. Firenze city airport collegato con grandi capitali europee, Pisa aeroporto internazionale con forte presenza del low-cost) e ripensando sia le politiche di investimento, che le modalità e tempi di collegamento con le città”. Questa visione rappresenta la migliore modalità per fare dei due scali, diversi e complementari, un unico polo, il terzo a livello nazionale, capace di rispondere alle esigenze di una regione che va sempre più intesa come un’unica grande area omogenea, la quale non moltiplica ma rende funzionali e integrati scali esistenti e ravvicinati (in questa ottica, per es., è privo di senso il potenziamento del piccolo aeroporto senese di Ampugnano).
Per questo condividiamo il processo di integrazione Galilei-Vespucci, la prevalenza pubblica nella prospettiva di una loro direzione unitaria, la necessità di velocizzare i collegamenti su ferro tra Firenze e Pisa (per ridurre i tempi di percorrenza e incrementare le frequenze), di operare sinergie ed economie di scala, la salvaguardia dell’occupazione presente nei due scali. Il lavoro svolto fin qui da SAT per la qualificazione e potenziamento del Galilei, anche con forti investimenti pubblici e utili reinvesti, è una fondamentale base dell’operazione di integrazione, superiore a quanto fin qui fatto da ADF, da cui si attendono risposte in tema di piani industriali. Per lo scalo di Peretola sono necessari interventi per l’adeguamento, la messa in sicurezza, la mitigazione dell’impatto ambientale, al pari della regolazione dei voli e degli orari. Vanno altresì esclusi interventi che comporterebbero sia un ulteriore e insostenibile impatto sull’area della Piana, che una distorta dinamica concorrenziale in luogo di una visione integrata e reciprocamente utile con Pisa, di gran lunga più valida per l’intero territorio regionale"