Maggio musicale, Stella (PdL): "Se dovessero essere confermate le pressioni della sovrintendente sui lavoratori il Sindaco chieda le sue dimissioni. Anche il Cda effettui le sue verifiche"

"Come istituzione e soci del Teatro abbiamo l'obbligo di tutelare i lavoratori e non permettere a nessuno di violarne la libertà personale e i diritti"

Questo l’intervento in aula del consigliere del PdL Marco Stella

“Come istituzione e soci del Maggio musicale fiorentino abbiamo l’obbligo di tutelare i lavoratori e non permettere a nessuno di violarne la libertà personale e i diritti. Ora dobbiamo accertare se così come riportato dai lavoratori sui quotidiani, i lavoratori abbiano subito veramente pressioni da parte della sovrintendente per non rientrare in Italia, ma continuare a rimanere in Giappone.
Che il Sindaco abbia deciso in maniera tardiva la partenza dei lavoratori del Maggio dal Paese sottovalutando la situazione è fuori di dubbio: anche la sua maggioranza lo dichiara. Esiste quindi una responsabilità politica accertata. Rimane invece da appurare, alla luce delle dichiarazioni dei lavoratori, cosa sia successo a Tokio tra i lavoratori e la sovrintendente. Abbiamo letto interviste di lavoratori che parlano di presunte pressioni da parte della sovrintendente affinché nessuno lasciasse il Giappone, pena pesanti ripercussioni sul posto di lavoro. Secondo le testimonianze lette sui giornali sembrerebbe risultare che la Colombo sia arrivata a minacciare, per chi avesse deciso di tornare in Italia, l’ipotesi di abbandono del posto di lavoro.
Il Sindaco si assuma le sue responsabilità come primo e cittadino e come presidente della fondazione del Maggio musicale fiorentino. Ha completamente sottovalutato la situazione ed ha assunto in maniera tardiva la decisione di far tornare i lavoratori in Italia. Renzi non è soltanto il sindaco di Firenze, ma in questo caso i lavoratori del Maggio dipendono da lui come presidente della fondazione, quindi ha una responsabilità diretta sulla gestione del personale. Compito del sindaco è salvaguardare e tutelare la salute dei cittadini; in questo caso nella sua doppia veste di sindaco e datore di lavoro avrebbe dovuto avere molta più prudenza e far tornare immediatamente i lavoratori dal Giappone.
Il sindaco non può venirci a dire che va tutto bene, che non ci sono problemi, che la situazione è stata gestita in maniera perfetta. Non mi basta la rassicurazione dei medici che dicono che i valori alterati delle analisi non sono preoccupanti: i lavoratori dovevano tornare senza nessun tipo di contaminazione, erano in Giappone a lavorare, chi aveva la responsabilità delle decisioni dovrà fornire una spiegazione. Cosa è successo in Giappone? Chi ha deciso di rimanerci? Cosa si sono detti il sindaco e la sovrintendente al telefono nelle ore prima della decisone di farli tornare? Sono state fatte veramente pressioni sui lavoratori? Il sindaco ha scelto direttamente la sovrintendente: una scelta compiuta in piena autonomia, una scommessa. Bene, mi sembra che la scommessa sia stata persa. Abbiamo assistito ad una totale incapacità di gestione della situazione: ora chi ha preso le decisioni se ne assuma la responsabilità”.

(fdr)