Maggio musicale, De Zordo: "Ritardo inaccettabile, messa a rischio la salute dei lavoratori"
Ornella De Zordo è intervenuta oggi pomeriggio nel dibattito sulla tournée del Maggio musicale fiorentino in Giappone nei giorni della tragedia. Per la capogruppo della lista di cittadinanza perUnaltracittà "è necessario fare chiarezza in tutte le sedi utili sulle responsabilità e sulle decisioni che hanno bloccato, per giorni, l'uscita da Tokyo, città scossa da un terremoto tremendo che non si è limitato alla scossa dell'11 marzo e che soprattutto è rimasta esposta alle emissioni radioattive provenienti dalle centrali atomiche esplose nel nord del paese".
"Nessuna scusa - ha continuato De Zordo -. Ci sono testimonianze dirette - ai giornali, su alcuni siti personali, sulla preziosa pagina Facebook "Tornare a casa" - di alcuni di questi lavoratori che volevano ritornare in Italia e che parlano di clima intimidatorio, di timori per il loro posto di lavoro. In questo contesto ci sono state crisi di panico, svenimenti, persone che si sono sentite abbandonate e prigioniere in un luogo pericoloso. Tanto da far pensare a molti che la priorità non fosse la sicurezza delle persone ma che prevalesse l'aspetto economico-promozionale della tournée".
"Questo è un punto che andrà chiarito - ha detto la capogruppo di perUnatlracittà -. E dovrà esserlo in tutte le sedi necessarie: nelle Commissioni comunali, nel cda della Fondazione, a livello sindacale, e se i diretti interessati lo vorranno, anche presso la Procura della Repubblica; oltre che di fronte all'opinione pubblica cittadina. Niente può infatti giustificare un simile atteggiamento da parte di chi, per ruolo, doveva al contrario preoccuparsi in primo luogo della salute fisica e psicologica dei lavoratori del Maggio. E anche in mancanza di sensibilità individuale e di una scala di valori, c'era sempre la legge che avrebbe dovuto portare a prendere altre decisioni: cioè quella di far rientrare subito il Maggio, per un semplice principio di precauzione nella impossibilità di prevedere cosa sarebbe successo, per far poi eventualmente proseguire la tournée in Cina dopo qualche giorno di calma e di controlli medici. Sì, perché la tutela della salute dei lavoratori la imponevano il testo Unico sulla sicurezza, che all'art 28 parla proprio di stress correlato alle condizioni di lavoro, lo statuto dei lavoratori che all'art. 9 tutela la salute e l'integrità fisica, e persino il Codice civile che all'art. 2087 tratta la sicurezza e prevenzione degli ambienti di lavoro.
Nessuno qui vuole fare processi - ce ne guardiamo bene - ma quel che si deve evitare è che emerga un unico racconto di questa vicenda, quello ufficiale che sostiene che tutto è stato fatto al meglio e vengano silenziate le voci dissidenti, le testimonianze critiche. Questo, una volta accertato che non ci sono rischi per la salute dei lavoratori del Maggio, il vero rischio che resta e che deve essere sventato".
(fdr)