150/o Unità d'Italia, Spini: "Attingere a quel patrimonio di fede, di sacrificio e di eroismo per un "Nuovo Risorgimento"

L'intervento del capogruppo

Ecco l'intervento del capogruppo Valdo Spini nel consiglio comunale di questo pomeriggio:

"Il Risorgimento è stata la lotta degli Italiani per il conseguimento dell’unità e dell’indipendenza nazionale. L’Italia era già un concetto presente nella cultura, nei nostri grandi autori come Dante e Petrarca, oppure nella politica come ai tempi di Lorenzo il Magnifico, non a caso definito “ago della bilancia politica italiana”.
Nell’ottocento diventa realtà concreta grazie all’intreccio dell’azione volontaria dei patrioti, mazziniani e garibaldini e dell’azione istituzionale, sia diplomatica che militare del Regno Sardo con il suo Piemonte. Decisivo a questo fine il ruolo di Giuseppe Garibaldi.
Ma non si può capire il Risorgimento se questo non si collega all’affermazione di libertà che vi era strettamente collegata. L’estensione di una monarchia costituzionale, quella appunto del Regno di Sardegna con il suo statuto Albertino è stata tuttuno con l’affermazione delle libertà, in primo luogo di quella religiosa.
E’ significativo quanto avviene nel 1948: l’8 febbraio il re di Sardegna (che regnava su Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria -comprese Nizza e Savoia- e appunto Sardegna) , annuncia la sua volontà di “concedere” lo Statuto, cioè di dare al suo stato la forma di monarchia costituzionale; il 17 febbraio lo stesso Re Carlo Alberto emana le Regie Lettere Patenti con le quali concede i diritti civili ai Valdesi, il 29 Marzo i diritti civili vengono concessi agli Ebrei.
Il valore dello Statuto Albertino, che rimane in vigore anche dopo la sconfitta nella I guerra d’indipendenza, lo si può peraltro dedurre da quanto avviene nella civilissima toscana dopo il ritorno del Granduca nel 1849. Il culto protestante non è consentito e financo la lettura comune della Bibbia nelle case private viene perseguita ove scoperta grazie a qualche spiata. Così negli anni cinquanta dell’ottocento, sia cittadini toscani di primo piano come il conte Piero Guicciardini sia personaggi di più modesta condizione sociale come i coniugi Madiai, vengono incarcerati e condannati. Le condanne vennero poi convertite in espulsioni dal Granducato grazie alle pressioni delle potenze protestanti, a loro volta mosse dallo sdegno dell’opinione pubblica dei rispettivi paesi.
Passando dal tema della libertà al tema sociale, se il voto rimaneva limitato a pochi e l’analfabetismo era ancora di molti, (ma è merito dell’unità nazionale averlo progressivamente eliminato) possiamo rilevare che fu proprio un garibaldino, Osvaldo Gnocchi Viani, fondatore della prima Camera del Lavoro (allora si chiamava Borsa del lavoro) ad essere il progenitore del movimento sindacale
C’è peraltro nel nostro paese la tendenza endemica a non mettere nella dovuta evidenza il patrimonio di eroismo e di sacrificio che sta dietro alle nostre conquiste e, quindi, anche a quella dell’unità nazionale . Ma tale rivendicazione è tanto più necessaria di fronte alle difficoltà dell’oggi. Oggi noi dobbiamo attingere a quel patrimonio di fede nell’Italia, di sacrificio e di eroismo proprio per chiedere alle nostre cittadine e ai nostri cittadini un “Nuovo Risorgimento” che affronti i profondi squilibri geografici, settoriali e sociali che a centocinquant’anni ancora permangono, che si sollevi contro la criminalità organizzata,che affermi legalità e correttezza e con questo il prestigio del nostro paese
Il rilancio degli ideali e dei valori della nostra Costituzione non si ottiene peraltro con le prediche o le invocazioni. Si ottiene da una riscossa morale del paese, dalla ripresa di una serietà politica, dello stesso carattere nazionale dei partiti politici, oggi messo gravemente in forse. Si ottiene se si afferma una nuova stagione dei doveri e se questo produce la capacità di un progetto di sviluppo dell’economia, della società, della qualità della vita, culturale ed ambientale che possa aprire nuove speranze ai giovani".

(lb)