150° Unità d'Italia, Giocoli (FLI): "L'Italia è donna"
Questo l’intervento della vicecapogruppo di Futuro e Libertà Bianca Maria Giocoli
“L’Italia è donna si dice, alludendo al fatto che nella iconografia ufficiale la Repubblica Italiana è rappresentata da una statuaria figura femminile col capo cinto dalla corona turrita. Ma ancora oggi ci si dimentica che anche le donne nelle imprese che hanno portato alla Unità d’Italia hanno compiuto azioni di grande coraggio e intraprendenza forse non ancora conosciute quanto meriterebbero.
Oltre ai personaggi famosi che incontriamo sui libri di storia come Anita Garibaldi o Giulia Beccaria , vi sono eroine invisibili che curavano i feriti o assistevano i prigionieri, o che impegnate nelle cospirazioni ospitavano rifugiati o piùsemplicemente tiravano sassi dalle finestre sfidando i divieti con un mazzolino tricolore sul corsetto. Energie femminili che agirono nel paese realementre i codici si ostinavano a tenerle sottomesse e frustrate e che tessero anche loro la faticosa tela del Risorgimento italiano.
Queste donne non si sono mai presentate a ritirare medaglie e non furono oggetto di encomi: offrirono semplicemente il loro coraggio, e spesso la loro vita per qualcosa in cui credevano: l’Unità della Nazione.
Episodi importanti ci furono durante le cinque giornate di Milano e la Repubblica Romana: nel 1848 tra i patrioti accorsi a combattere contro gli austriaci c’era un contingente di 200 napoletani comandati da Cristina di Belgioioso detta la principessa rossa. Oltre a Cristina di Belgioso nel cui salotto di Milano si incontravano tra gli altri Gioberti, Poerio, Tommaseo,Maroncelli, c’erano a Milano tante patriote come Luisa Battistotti Sassi che vestita con l’abito della guarda nazionale si batté sulle barricate o la diciassettenne Giuseppina Lazzaroni dalla mira infallibile, o Paola Pirola il cui fucile dopo giorni di combattimento le scoppiò tra le mani. Tanto che Radeski, impressionato, disse: il carattere di questo popolo mi sembra cambiato, il fanatismo ha pervaso ogni età ogni cetoogni sesso .
A Roma le ausiliarie della Repubblica Romana erano attive nel disinnescare le bombecoprendoledi creta perimpedirne lo scoppio mentre la trasteverina Giuditta Tafani Torquati veniva sventrata incinta dai francesi che difendevano il Papa. Oppure donne protagoniste di gesti clamorosi: in fila per votare l’annessione dell’Umbria al nascente regno d’Italia c’era un ragazzo di 19 anni nascosto sotto un cappello con gli occhi scintillanti per l’emozione: era la prima donna che votava in Italia, 86 anni prima del suffragio universale Maria Alinda Bonacci poetessa patriota.
Oppure sempre travestita da uomo Rosalia Montmasson fu l’unica donna a partecipare alla impresa dei Mille. I versi della poetessa Elena Bono dipingono con assoluta verità queste eroine: “Piccola Italia non avevi corone turrite né matronali gramaglie, eri una ragazza scalza coi capelli sul viso e piangevi e sparavi2.
Ci sembra impossibile che siano esistiti giovani uomini e giovani donne per i quali l’Italia era un ideale che valeva la vita e per i quali Viva l’Italia furono le ultime parole. A tutti loro, famosi e sconosciuti, va il nostro ringraziamento.
Riposate tranquilli: non consentiremo in alcun modo a nessuno, tantomeno ai ministri della Lega, che il vostro sacrificio per una Italia unita vada perduto”.
(fdr)