Maggio Musicale, Stella e Cellai (PdL): "Renzi riporti subito in Italia tutti i lavoratori, solo dopo si potrà parlare della prosecuzione della tournée"
“Renzi riporti subito in Italia tutti i lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino ancora in Giappone, solo dopo si potrà parlare della prosecuzione della tournée. L’azione del sindaco in questa vicenda è stata tardiva e insufficiente: ora non si commettano altri errori”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Marco Stella e Jacopo Cellai.
“Ancora ieri mattina il Sindaco confermava con risolutezza la sua partenza per ilGiappone. Soltanto poche ore dopo ha fatto marcia indietro ed ha annunciato il rientro in Italia dei lavoratori del Maggio che fino a poche ore prima erano liberi di tornare a casa a proprie spese – hanno aggiunto i due consiglieri –. Una decisione tardiva e che lascia più di un dubbio. Cosa è cambiato? Le allarmanti notizie sul rischio di possibili contaminazioni nucleari non sono mutate da mattina a sera. L’annullamento di una vasta serie di iniziative culturali e sportive previste in Giappone era noto già dal mattino. E allora? E’ solo la paura di perdere consenso e di danneggiare la propria immagine che ha spinto il Sindaco a cambiare idea dopo la levata di scudi mediatica di molti utenti della rete? E’ stata la telefonata col maestro Metha a colpire il Sindaco che fino a quel momento era convinto, o era stato convinto dalla Sovrintendente Colombo, che i timori e le rimostranze dei lavoratori potessero comunque essere tenuti sotto controllo?
Sono interrogativi che restano senza risposta, come ha sottolineato l’ordine dei giornalisti che ha criticato l’uso comodo oltre che superficiale di un social network per dare informazioni così delicate come ha fatto con disinvoltura Renzi”.
“L’importante, certo, è il rientro del coro in Italia, frutto delle legittime pressioni dei lavoratori del Maggio. Ma resta la pessima gestione della vicenda da parte del Sindaco che ancora una volta non si è dimostrato all’altezza di gestire situazioni di emergenza. La neve era una questione del tutto diversa. Ma chi non ricorda il suo rammarico ‘di non aver chiuso le scuole’? Allora la colpa in grossa parte la addossò alle errate previsioni meteo. Stavolta ha adottato decisioni diametralmente opposte di fronte ad uno scenario già noto. Un grande ‘annunciatore’ non è matematicamente un grande amministratore, come diciamo da mesi. E a volte gli stessi annunci diventano un boomerang. Del resto, chi di facebook ferisce, di facebook perisce” hanno concluso Stella e Cellai.
(fdr)