Consiglio comunale a Sollicciano, l'intervento dell'assessore Saccardi

Questo l’intervento dell’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi al consiglio comunale che si è svolto all’interno del carcere di Sollicciano:
“Il luogo nel quale ci troviamo è una zona particolare di Firenze e come ogni quartiere ha una storia, una sua popolazione, un suo destino. E come ogni parte della città merita la nostra attenzione e la stessa cura che rivolgiamo ad altre aree. E’ un impegno che deriva non solo dalla nostra cultura, dalla nostra sensibilità, dall’essere parte, come persone, di un destino condiviso, ma deriva anche da un dettato Costituzionale (questo almeno non si sta cercando di modificare per ora) che all’art. 27 ci rammenta la finalità della pena (rieducazione) e la modalità (trattamenti contrari al senso di umanità). Lo ricorda bene anche il motto della polizia penitenziaria; nostro compito è garantire la speranza (‘despondere spem munus nostrum’). Ma garantire la speranza non è semplice con organici sempre ridotti e inadeguati che mettono questi importanti attori del mondo del carcere e cittadini di Firenze in grave condizione di difficoltà. Soprattutto se alla cronica diminuzione di personale si accompagna ormai costantemente l’aumento del numero di detenuti (capienza 450 unità; la Asl al 22/12/2010 ne accerta 1024 di cui 915 uomini e 104 donne con 4 bambini). Da questo sovraffollamento derivano una serie di problematiche di carattere igienico sanitario che permangono e che rendono particolarmente pesanti le carenze sotto il profilo della manutenzione ordinaria e straordinaria che sono state e sono oggetto di interventi da parte dell’Asl e dell’Amministrazione Comunale. Con atto dirigenziale del 22 aprile 2009 avevamo chiesto, oltre ad interventi urgenti ‘tampone’, un nuovo cronoprogramma degli interventi di manutenzione straordinaria previsti. Nel 2010 l’Asl accerta il mancato rispetto del cronoprogramma e il 23 agosto 2010 l’Amministrazione Comunale emette una nuova determinazione dirigenziale inerente le problematiche strutturali. Nel verbale emesso dall’Asl a seguito di un sopralluogo sono state riscontrate infiltrazioni, in celle, corridoi, locali comuni. E’ emersa la mancanza di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, presenza di guano, cucine con la cappa aspirante rotta, sovraffollamento delle sezioni. Nel complesso una situazione difficilmente accettabile.
Ora, non per amore di polemica, ma qualche volte nella politica giudiziaria di governo mi piacerebbe ascoltare una parola anche su queste problematiche perché le condizioni nelle quali si costringono a vivere i detenuti (e anche la politizia penitenziaria) vanificano il dettato stesso della Costituzione. Sul piano sanitario, ancora non è avvenuto il passaggio dei locali ad uso sanitario all’Azienda Sanitaria Fiorentina poiché i locali non sono a norma e il ministero non ha le risorse per l’adeguamento (non è banale). E questo è uno dei problemi principali perché l’Azienda Sanitaria Fiorentina sta risolvendo la questione del personale medico e infermieristico. Serve per terminare il processo, ancora lungo, per fare di Sollicciano presidio territoriale organizzato esattamente come il territorio (medici di medicina generale, oltre alla guardia medica) con un rapporto con la popolazione carceraria di 1/150 con turni di h24, specialistica interna. Già adesso all’interno ci sono branche specialistiche di eccellenza (dipendenze, malattie infettive, salute mentale).
E proprio la salute mentale mostra gravi criticità. Anche qui sovraffollamento delle strutture, promiscuità, mancanza di custodia e di un’organizzazione sanitaria di base, incuria.
Questo richiederà a breve una rivalutazione della casa di cura e custodia, questione che dovrà essere oggetto di un tavolo istituzionale a cui dovrà esserci la Società della Salute.
Per quanto riguarda la casa di accoglienza donne si farà in una struttura della Caritas a Scandicci (6 posti). Noi siamo disponibili a ragionare su una struttura per la semilibertà (nell’ambito della riorganizzazione della marginalità), ma vorremmo vedere un po’ di impegno del ministero oltre alle richieste al comune. Soprattutto interventi sull’edificio mettono tutti in imbarazzo. Per quanto riguarda l’istituto di custodia attenuata per madri e bambini è in corso di realizzazione l’accordo definitivo
Vogliamo continuare ad intervenire su tutta una serie di aspetti che riguardano la formazione, il lavoro, cercando di concentrarsi soprattutto su coloro che avranno possibilità di restare nel nostro territorio.
Insomma l’Amministrazione Comunale intende farsi carico delle problematiche del carcere come delle altre zone del proprio territorio, ma pretende un segnale dell’amministrazione della giustizia perché siamo ormai giunti al limite del rispetto della dignità delle persone ed è insopportabile una politica giudiziaria fatta di proclami senza mai un gesto concreto e un investimento economico anche modesto”.(fd)