Bilancio, Roselli e Cellai (PdL): "Ridurre le spese degli enti nazionali e locali, scelta di responsabilità per non fare la fine della Grecia e della Spagna di Zapatero"
“Le disposizioni del governo sono dettate dal buon senso e dalla responsabilità: in un momento di difficoltà è necessaria una gestione responsabile da parte di tutti gli Enti, nazionali e locali, e se il governo riduce le spese dei Ministeri non si capisce perché non debba farlo anche il Comune di Firenze”, questo quanto dichiarato dai consiglieri del PdL Emanuele Roselli e Jacopo Cellai.
“Le nuove disposizioni varate dal Governo – hanno aggiunto – impongono nuovi limiti di spesa alle amministrazioni locali senza però intaccare le risorse a disposizione per i servizi alla persona: la riduzione dei costi della politica, riconoscendo al tempo stesso il ruolo importante dei consiglieri di quartiere; la riduzione degli indennizzi e dei gettoni presenza per i componenti dei consigli di amministrazione e degli organi collegiali; la riduzione del tetto massimo di spesa per i viaggi di rappresentanza e rimborsi spese; l’impossibilità di effettuare sponsorizzazioni a pioggia, sono alcune delle disposizione previste dal governo che ogni persona di buon senso non può non condividere nella consapevolezza della particolare contingenza economica che l’Italia come il resto di Europa sta cercando di lasciarsi alle spalle. Fa sorridere come il centrosinistra si sia totalmente dimenticato del modello Zapatero, totalmente incapace di presentare un piano economico in grado di sostenere una situazione economica internazionale così dura. Così, mentre i conti di Grecia e Spagna saltavano, l’Italia è riuscita non solo a contenere gli effetti negativi ma a ridurre il deficit di Stato, vero macigno sulla ripresa economica del Paese”.
“Se è vero che queste disposizioni avranno effetti anche sul bilancio comunale, è anche vero che il Comune di Firenze ha ancora molte carte da giocare, ma che fino ad oggi il Sindaco Renzi non è stato in grado di mettere sul tavolo e far fruttare – hanno sottolineato i due consiglieri –. La prima di queste è il patrimonio immobiliare: nello scorso bilancio erano previste alienazioni per 110 milioni di euro. Il Comune non è riuscito ad incassare niente da questa cifra. Se Renzi riuscirà nel prossimo anno a fare anche sono il 15% di quel che ha già aveva promesso di fare nel 2010, non sarà certo un problema una riduzione di trasferimenti di 17 milioni. Ci fossero, certo, farebbero comodo, e sarebbe meglio. Ma non si può non essere consapevoli, e quindi corresponsabili, del momento difficile che l’economia del continente sta vivendo. Non è tutto. Il governo ha dimostrato di avere un occhio di riguardo per Firenze ed ha lavorato molto per mantenere la parola data: la tassa di scopo, l’accordo museale e il biglietto unico, nonché la fase applicativa del federalismo fiscale ormai alle porte, porteranno nelle casse del Comune più di 30 milioni, controbilanciando, con una favorevole differenza, la riduzione dei trasferimenti centrali”.
“Se Renzi facesse il suo dovere e mantenesse fede agli impegni, ci ritroveremmo non solo meno immobili improduttivi, come il vecchio Teatro Comunale, ma risparmieremmo qualche milione di euro di interessi, per mutui che i cittadini sono costretti a pagare per l'incapacità di governare di questo centrosinistra, che tanto ha chiesto, tanto ha ottenuto, ma che molto poco ha saputo dare” hanno concluso Roselli e Cellai.
(fdr)