Piano Strutturale, le proposte della lista perUnaltracittà

"Il Pit non può essere ignorato dal Piano strutturale, ecco le nostre osservazioni"

“La variante del Pit e il Parco della Piana offrono l'occasione di riaprire varchi e corridoi ecologici facendo partecipare anche Firenze al ridisegno ambientale e urbanistico della città metropolitana. Sul fronte ovest invece il Piano adottato esclude Firenze da ogni soluzione di area vasta, rimanendo impermeabile ai vantaggi portati dalla realizzazione del Parco della Piana. Viene saturato ogni spazio possibile, a partire dalla conferma delle previsioni sull'area di Castello e viene di fattodefinita una barriera invalicabile di edificato dalle pendici del Monte Morello all'Arno.”
Lo ha dichiarato Ornella De Zordo presentando oggi le osservazioni al Piano strutturale elaborate all'interno del 'Gruppo urbanistica' di perUnaltracittà composto dalla capogruppo, da architetti, urbanisti e tecnici impegnati nelle tante realtà attive in città per la difesa del territorio.
“Le Osservazioni presentate al Piano strutturale - ha continuato la capogruppo di perUnaltracittà - mettono in evidenza le carenze del Piano adottato. Sono assenti una serie di elementi come il Piano per il centro storico, che va invece predisposto con vincolanti prescrizioni al Regolamento Urbanistico, per disciplinare gli interventi ammissibili a salvaguardia del tessuto urbano esistente e anche per promuovere il reinsediamento della residenza stabile. In tal senso va valorizzato il ruolo degli spazi sociali e di relazione sottraendoli alle logiche della speculazione”.
“Manca anche un Piano ecologico della città – ha aggiunto - capace di prevedere delle connessioni ecologiche tra il verde esistente (superandone l'episodicità del verde così come è concepito nel Piano adottato), e di salvaguardare i corsi d'acqua esistenti. Come anche è da salvaguardare tutto il sistema pedecollinare, dove il Piano di Renzi consente comunque la realizzazione di ospedali, campi e attrezzature sportive, attrezzature per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e degli impianti di depurazione, ecc.”
De Zordo è intervenuta anche sui 130mila metri quadrati di contenitori dismessi nel solo centro storico, che “possono soddisfare le esigenze evidenziate dallo stesso Piano e rendono quindi superfluo il consumo di nuovo suolo come invece è previsto dall'amministrazione”.
“Per promuovere l'edilizia residenziale sociale vanno previste inoltre - ha concluso la capogruppo - misure vincolanti sia per i grandi contenitori dismessi che per le aree di trasformazione, destinandone quote rilevanti ad edilizia residenziale pubblica, sottraendo così queste aree alla rendita speculativa. Da prevedere anche un osservatorio sulla casa con dati non solo sul patrimonio disponibile, quanto mai necessari, ma anche sui bisogni e le criticità - come gli sfratti e le morosità - in accordo con i servizi sociali.”
Il gruppo urbanistica di perUnaltracittà ha anche elaborato un "Manuale d'uso per un Piano Strutturale partecipato, trasparente e a consumo di suolo zero" scaricabile all'indirizzo www.perunaltracitta.org/images/pianostrutturale.pdf.

(fdr)
 

Qui di seguito un estratto

 

Dimensionamento del Piano strutturale e Volumi Zero (?!?)

                   

1. Relazione P.S. “Lo sviluppo della città è dentro la città, è un potenziale già presente di cui deve essere governato il mutamento, sotto la regia attenta è consapevole della Pubblica Amministrazione”. In realtà la regia della Pubblica Amministrazione è purtroppo molto carente. Gli obiettivi sistemici della trasformazione interna della città sono del tutto evanescenti, si procede caso per caso e non viene delineata un’idea complessiva di città. L’iniziativa e la direzione è in realtà in mano al privato, che potrà plasmare gli scenari urbani futuri in funzione della convenienza, in cambio di quote residuali di superfici da destinate ad attrezzature e spazi collettivi.

 

2. Il Piano dell’amministrazione Renzi non è a “volumi zero” perché il dimensionamento prevede:

·      l’inserimento di aree per servizi privati destinate a parcheggi, aree residenziali e produttive di completamento / integrazione su nuovo suolo e inspiegabilmente non quantificate (residuo vecchio PRG);

·      un incomprensibile incremento, che premia la proprietà immobiliare, del 10% delle superfici da recuperare (+ 67.000 mq.) e di quelle dei trasferimenti (+ 15.000 mq.);

·      la trasformazione dei sottotetti in superfici residenziali, con il conseguente aumento del carico urbanistico e relativa riduzione delle dotazioni territoriali;

·      un nuovo carico urbanistico derivante da ben 800.000 mq. di superfici da recupero, oltre i 261.400 mq. di superficie dei contenitori di particolare valore.

 

Le proposte di perUnaltracittà

 

a.       eliminare gli incrementi del 10% delle Superfici di recupero e delle Superfici per i trasferimenti;

b.      la superficie massima di trasferimento pari a 150.000 mq. (perequazione) è da recepire tra le superfici indicate per il recupero, la cui voce complessiva viene ridotta in ragione della nuova integrazione;

c.       trasferimento delle superfici degli edifici incongrui solo nelle aree dichiarate dismesse e di trasformazione, non occupando nuovo suolo e non sopraelevando le costruzioni esistenti (roof extension), sulla base della verificata richiesta di trasformazione espressa  dalla cittadinanza nei singoli ambiti territoriali;

d.      dichiarare le superfici liberate con il trasferimento degli edifici incongrui Aree di Compensazione Ecologica per incrementare le Dotazioni Ecologico Ambientali della città.

e.       distribuire le previsioni del dimensionamento in modo equilibrato lungo tutto il periodo di validità del piano, impedendo che esse possano essere consumate in gran parte già con il primo Regolamento Urbanistico.