Ataf, Grassi: "No alla vendita delle quote e allo spacchettamento in due dell'azienda"

Il consigliere al presidio delle Rsu sotto Palazzo Vecchio

"Se la risposta dell´Amministrazione Comunale ai tagli del Governo Berlusconi al trasporto pubblico locale è la vendita del 40% delle quote possedute in ATAF e lo `spacchettamento´ in due dell´azienda tra gestione del servizio e proprietà degli immobili". Lo afferma il consigliere comunale Tommaso Grassi replicando all' assessore Falchetti alla domanda d´attualità su ATAF presentata da Grassi. "Vogliamo chiarire - ha aggiunto Grassi- che la nostra contrarietà è totale ad entrambe le azioni Se un´azienda unica viene scorporata in due, delle quali quella che gestisce il servizio di rilevanza pubblica viene privata delle proprietà immobiliari, allora vuol dire che qualcosa non va e che le prospettive future mettono in dubbio la qualità del servizio, le condizioni di lavoro per i dipendenti e i costi per la collettività e per l´utenza. L´assessore Falchetti ha dichiarato che ci sono analisi in corso per decidere come operare la scissione tra gestione e immobili, questo significa che la scelta è stata già assunta e l´unica discussione riguarda ormai solo il come procedere. Capiamo allora perché il Presidente Bonaccorsi in audizione la scorsa settimana in commissione controllo aveva già dato per fatta la vendita del 40% delle quote e lo spacchettamento. Così come siamo contrari alle prospettive di ATAF, anche perché non hanno coinvolto minimamente il Consiglio Comunale né sono stati presentati e discussi gli indirizzi programmatici per la società, diciamo anche con chiarezza che il servizio deve essere migliorato incentivando l´utilizzo del mezzo pubblico ad esempio attraverso la costituzione di corsie preferenziali. Oppure pensiamo di doverci ispirare all'esempio di altre aziende toscane dove il privato non ha portato nessuna miglioria, facendo gravare sulle tasche della collettività e degli enti pubblici l´intero rischio d´impresa ?"

(lb)