Ataf, De Zordo: "Ma se è in pareggio perché venderla?"

"Solidarietà ai lavoratori oggi in presidio sotto Palazzo Vecchio"

Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo

"Abbiamo letto le dichiarazioni del presidente Bonaccorsi sul pareggio finalmente raggiunto nel bilancio 2010 della partecipata Ataf. Ci pare una buona notizia. Abbiamo anche saputo che è stato fatto un patto tra Ataf, Sita, Autolinee Toscane, Tiemme, Ctt, per partecipare tutti insieme alla gara regionale per il trasporto pubblico. E anche questo ci sembra un dato interessante.

Ci chiediamo perciò per quale motivo proprio ora si voglia procedere a dividere Ataf in due aziende, una del patrimonio e una di servizio, contraddicendo in pieno la tanto decantata logica della sinergia e dell'accorpamento; e inoltre, perché si vogliano vendere il 40% di quote di Ataf a soci privati, tra cui si sono fatti avanti i milanesi dell'Atm, i bolognesi di Atc, i francesi di Ratp (già presenti nel project financing della tramvia e nella società di gestione delle linee) e la multinazionale Arriva ltd, un colosso già presente in 11 nazioni europee oltre che qui in Italia nel Friuli e a Brescia.

Quale il vantaggio, se non quello di fare cassa da parte del Comune? E i benefici per la città di Firenze? Non ne vediamo, dato che è difficile credere che questi soggetti possano migliorare il servizio e le condizioni dei dipendenti dell'azienda. Al contrario il rischio è quello della privatizzazione dei profitti e della socializzazione delle perdite. Solidarietà quindi con i lavoratori di Ataf oggi riuniti in presidio sotto Palazzo Vecchio per protestare contro lo spacchettamento e la vendita delle quote, e per reclamare maggiore trasparenza di un piano industriale che resta ancora poco conosciuto e poco comprensibile".

(fdr)