Centro di rottamazione del Ferrale, De Zordo: "Mancano le previste opere di viabilità e mitigazione"
Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo
"L'impianto del Centro Unitario di rottamazione del Ferrale, nei pressi del casello autostradale di Scandicci, è stato collocato in un'area agricola protetta dal PRG e dal PTCP, contraddicendo alla lettera quanto prevede la normativa (Direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso e sua applicazione nel DL 209/2003). Tale norma stabilisce che gli impianti di questo tipo devono essere collocati preferibilmente in aree industriali dismesse, aree per servizi industriali e impianti tecnologici, aree per insediamenti industriali e artigianali, e che comunque ‘non devono ricadere in aree naturali protette o... in aree esondabili, instabili e alluvionabili’. Esattamente quale è la località Il Pantano, definita negli atti di pianificazione area agricola, di pregio e fragile dal punto di vista idrogeologico. Del resto, tale localizzazione fu proposta dai privati - il progetto fu realizzato dalla Quadra srl, a firma Bartaloni e Michelizzi -e poi accolta dagli enti pubblici competenti che ne hanno reso possibile la realizzazione compiendo forzature procedurali molto dibattute (sulle quali peraltro è in corso una verifica da parte della Magistratura), fino alla variante al PRG approvata nel febbraio 2007 con soli 23 voti favorevoli.
Oggi ci troviamo davanti al fatto compiuto, con un Centro già realizzato per il complesso industriale ma privo dellanuova viabilità (tra via di Castelnuovo e via Minervini), e della sistemazione del parco di compensazione idraulica nella parte ovest: tutte opere previste nel progetto autorizzato e nel PUC. Così ci troviamo, grazie alla allegra gestione urbanistica in nome degli ‘amici degli amici’, e alla faccia del non-consumo di territorio, l'opera sbagliata nel posto sbagliato, senza neanche che siano realizzate le parti non direttamente remunerative del progetto: un altro pezzo di territorio devastato per l'interesse di pochi, con il beneplacito degli amministratori”.
(fdr)