Scuola, Gruppo PdL: "La sinistra sa solo fare demagogia: gravi le parole dell'assessore Di Giorgi che ha accusato il Presidente del Consiglio di follia istituzionale"
Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo del Popolo delle Libertà
“Inaccettabili le parole dell’assessore Di Giorgi, che ha dichiarato in Consiglio Comunale, e quindi non come opinione personale ma nel pieno del suo ruolo istituzionale, che le parole del Presidente del Consiglio sulla scuola statale sono ‘una vera follia istituzionale’. Le sue parole sono assolutamente ingiustificabili, specialmente dopo che il Presidente Berlusconi aveva con maggior chiarezza esplicitato il senso – a dire il vero già chiaro – delle sue dichiarazioni. Ancora una volta la sinistra vuole strumentalizzare la scuola statale, la scuola di tutti, per una battaglia politica, e ancora una volta, usa parole pesanti e gravi nei confronti del Presidente del Consiglio. La cosa è grave, soprattutto perché queste parole sono state pronunciate da un’assessore che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, ma purtroppo non ci sorprende più di tanto: del resto quando si usa come criterio di giudizio l’ideologia e non il realismo è facile travisare un concetto politico chiaro che tra l’altro fa parte del programma di governo. Noi del Pdl riconosciamo nella famiglia il primo soggetto responsabile dell’educazione dei propri figli, e riteniamo che i genitori debbano scegliere con la massima libertà, anche economica, la scuola che più è in sintonia con i valori familiari. Ad oggi, purtroppo, non è così e ci auguriamo che il governo riesca a varare i provvedimenti normativi e a reperire le risorse necessarie per rendere effettiva questa libertà di scelta.
Del resto, le parole pronunciate ieri dal Presidente Berlusconi avevano sgombrato il campo da ogni possibile strumentalizzazione, ma evidentemente questo non è bastato a fermare una sinistra che continua a considerare la scuola statale come qualcosa che interessa ed ‘appartiene’ ad una precisa parte politica e come unica realtà del sistema pubblico dell’istruzione nazionale. E’ evidente che l’assessore ha letto solo quel che voleva leggere, e forse è utile riportare qui di seguito alcuni passaggi dell’intervento del Presidente Berlusconi: ‘Le mie parole non possono essere interpretate come un attacco alla scuola pubblica, ma al contrario come un richiamo al valore fondamentale della scuola pubblica, che presuppone libertà di insegnamento ma anche ripudio dell’indottrinamento politico ed ideologico. (…) Questo non significa non poter ricordare e denunciare l’influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologiche e interpretazioni della storia che non rispettano la verità, e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all’educazione dei figli’.
Se questa per la sinistra è follia istituzionale, oggi noi ci sentiamo tutti Erasmo da Rotterdam”.
(fdr)