Autovelox, le precisazioni del comandante della Polizia municipale Ancillotti

In merito alla questione degli autovelox, il comandante della Polizia municipale Massimo Ancillotti precisa quanto segue:


“Mentre continuano e si moltiplicano con sorprendente prolificità i commenti, le interrogazioni consiliari, le domande di attualità, le convocazioni presso commissioni consiliari dalla più svariata e diversificata competenza e le prese di posizione, anche di natura tecnico-giuridica, sulla presunta irregolarità di posizionamento e funzionamento dei dispositivi di controllo a distanza della velocità, pur tralasciando ogni altra considerazione preme allo scrivente solo chiarire un paio di circostanze.

1) L’Associazione Diritti Utenti e Consumatori (ADUC) ha riferito in comunicati online – cito testualmente da un comunicato del 24 febbraio 2011 – che il comune avrebbe fatto carte false nella domanda di autorizzazione al prefetto, spacciando per strade a grande scorrimento urbano quelle che non lo sono (……); carte false per le quali l’ADUC ha già chiesto l’intervento della Procura della Repubblica.
Ora, siccome in termini giuridici – termini che la Associazione ha in altre occasioni evidenziato di conoscere con completezza – fare o presentare “carte false” richiama un comportamento dolosamente finalizzato a far risultare vere cose che non lo sono con l’intento (immagino) di procurarsi un indebito vantaggio, tramite, appunto, la asserita falsificazione di documenti pubblici e profila l’integrazione neanche tanto vaga di ipotesi di reato particolarmente gravi e siccome lo scrivente è colui che nel complesso ha curato la trasmissione (se non la predisposizione) proprio di quelle carte false, mi permetto di chiedere alla citata Associazione dei consumatori se tutto questo sia solo il frutto di uno spiacevole scivolone di forma dovuto all’utilizzo, spesso dovuto, di termini da immaginario collettivo, non ontologicamente riconducibili ad un linguaggio tecnico, ovvero ad uno dei tanti inconvenienti provocati, talvolta, dalla fretta e dalla approssimazione con cui, travolti dai molti impegni quotidiani, ci si avvicina ad un problema di più ampie dimensioni o se invece codesta Associazione ritenga davvero che il Comune (nella persona dello scrivente e, se del caso, del dirigente della Mobilità) abbia effettivamente ed intenzionalmente prodotto in prefettura “carte false”, ossia documenti recanti notizie intenzionalmente prodotte in modo difforme dalla realtà per procurarsi un indebito vantaggio. Sono certo che non fosse questa la reale intenzione dell’Associazione, ma se così fosse mi vedrei costretto a tutelare il mio prestigio ed il mio decoro nelle opportune sedi giudiziarie. Del resto aver presentato un esposto in Procura proprio su tale presupposto non potrà non attivare verifiche all’esito delle quali potrà non appalesarsi improbabile l’ipotizzarsi di reati di calunnia in danno della stessa Associazione.

2) In secondo luogo mi permetto precisare che a fronte di ricorsi al giudice di pace avverso verbali di contestazione per violazioni ai limiti di velocità accertate con dispositivi a distanza effettivamente accolti, già alla data attuale e contrariamente a quanto riferito da organi di stampa, associazioni varie e altri, esistono decine di ricorsi di analogo contenuto parzialmente od integralmente respinti sia in relazione alla classificazione delle strade – su cui taluni giudici di pace non hanno rilevato irregolarità alcuna – sia in ordine alla segnaletica di presegnalamento dei misuratori di velocità, valutata adeguata.
Inoltre mi sia permesso di precisare che siamo ancora in attesa delle decisioni sui numerosi ricorsi presentati direttamente in prefettura ai sensi dell’articolo 203 codice della strada su cui il Prefetto deve decidere entro breve tempo.
Tutto questo solo per doverosa precisazione”.

Il comandante
Massimo Ancillotti
 

(fp)