Aeroporto, il vicesindaco Nardella: "Forte allineamento fra le posizioni di Regione e Comune"

La comunicazione in consiglio comunale: "Ecco i quattro punti fermi dell'amministrazione comunale"

Il vicesindaco Dario Nardella oggi ha svolto in consiglio comunale la prevista comunicazione sul tema dell'aeroporto fiorentino. Eccone il testo.

“Penso che in una discussione così accesa, come è quella che si svolge intorno all’aeroporto fiorentino, sia indispensabile attenersi ai fatti e agli atti assunti in sede istituzionale. Quindi è utile sollecitare un dibattito su questo tema e per questo voglio richiamare i punti fermi tracciati dall’amministrazione comunale riguardo lo sviluppo dello scalo di Peretola. Si tratta di quattro punti, del resto riportati chiaramente negli indirizzi contenuti del piano strutturale.
Il primo punto riguarda il nuovo terminal. Su questo abbiamo più volte detto che l’obiettivo è migliorare la capacità e la operatività del nostro scalo: è un obiettivo già acquisito, perché l’intervento sul terminal è già stato assunto. E’ il primo paletto che sta dentro il progetto complessivo dello sviluppo dell’aeroporto. Uno sviluppo indispensabile, perché non possiamo immaginare questa infrastruttura isolata dal complesso del sistema aeroportuale nella macroregione (Toscana, Emilia Romagna e un lembo della Liguria). A questo proposito, può essere utile considerare che nel raggio di 250 km da Firenze esistono ben 12 aeroporti: è lo stecco numero degli aeroporti presenti nel Texas, con le debite proporzioni fra quel territorio e il nostro, ben più densamente popolato. E dunque è inevitabile e indispensabile un sistema più competitivo ed efficiente, che prende in esame il dimensionamento dei nostri aeroporti.
Il secondo punto riguarda il collegamento fra lo scalo fiorentino e il centro della città. Su questo è bene ribadire la necessità di avere un sistema di trasporto che, attraverso la tramvia e la ferrovia di superficie, faciliti il raccordo con il resto della città.
Il terzo punto che qualifica la nostra proposta riguarda l’impatto ambientale. Noi diciamo in modo chiaro che lo sviluppo dell’aeroporto deve rispondere in primo luogo all’esigenza primaria di impatto ambientale. Questo vale anzitutto per l’area Peretola-Quaracchi-Osmannoro, ma anche per tutta l’area interessata, che non è solo quella del Comune di Firenze. Più volte ci siamo soffermati sul problema eccezionale che interessa una vasta parte dei nostri abitanti, in una zona dove anche l’inquinamento acustico supera i limiti di sopportabilità.
Infine, il quarto punto qualificante riguarda la nuova pista. Il piano strutturale dice chiaramente che è necessaria una nuova soluzione per la pista dell’aeroporto della città di Firenze.
Ecco, questi sono i quattro punti che qualificano il progetto che riguarda lo sviluppo dello scalo fiorentino. Quattro punti che stanno insieme, strettamente connessi fra loro, perché la qualificazione dello scalo passa attraverso un complessivo progetto di messa in sicurezza di tutto l’aeroporto, e dunque di realizzazione della nuova pista. Un progetto che non risponde solo ad esigenze di natura economica, ma anche al miglioramento della sicurezza.
Noi guardiamo con soddisfazione il fatto che le modifiche al piano di indirizzo territoriale e paesaggistico della Regione vengano incontro a questi punti. Qui sta il dato saliente della discussione. Registriamo un forte allineamento fra la posizione della Regione Toscana e quella del Comune di Firenze. Si tratta di un dato estremamente significativo. Perchè come afferma la giunta regionale, quello dell’aeroporto è un progetto di interesse regionale, così come lo è il progetto del Parco della piana. Le modifiche al Pit ribadiscono questi due aspetti: l’elemento ordinatore dell’area della Piana è il parco, ma accanto a questo c’è il progetto di sviluppo sostenibile dello scalo aeroportuale. E allora il fatto che la giunta regionale contempli due ipotesi di soluzione per la nuova pista, pone un elemento di chiarezza in una discussione che va avanti da molti mesi. Oggi abbiamo un punto fermo, che ci dice che l’amministrazione fiorentina sta andando nella giusta direzione, e che oggi elimina le ipotesi di contrasto immaginabili fino a qualche giorno fa fra capoluogo e Regione.
Questo è un dato per noi di grande rilievo, così come il fatto che la Regione sta lavorando per definire il nuovo modello di gestione e di sviluppo di tutto il sistema aeroportuale toscano. Per questo vediamo anche con favore il lavoro del presidente della Regione per l’integrazione fra le due società aeroportuali di Firenze e Pisa. Poi ognuno farà il proprio mestiere, privati e istituzioni. Non so se abbiamo chiara la situazione di concorrenza che esiste ad oggi: entro il 2013 a Bologna funzionerà il people-mover fra la stazione e l’aeroporto, una monorotaia sopraelevata che in 7 minuti e mezzo trasporterà 800mila mila passeggeri; e questo significa che con l’Alta velocità da S.M.Novella si arriverà all’aeroporto di Bologna in 50 minuti. E’ chiaro quindi che dobbiamo attrezzarci per stare dentro il mercato internazionale del trasporto aereo, ed è per questo che vediamo con favore la linea per lo sviluppo anche gestionale di integrazione fra gli scali toscani.
Questo sono i dati, questi sono i fatti che riguardano non solo il territorio comunale di Firenze, ma anche – e qui credo ci sia motivo di una riflessione politica - un’area che va ben oltre i confini comunali. Il Parco della piana è e resta l’elemento ordinatore, ma lo sviluppo dell’aeroporto fiorentino con una nuova pista è una emergenza; così come l’integrazione tra Firenze e Pisa si combina con le scelte infrastrutturali.
Come amministrazione comunale attenderemo gli sviluppi che seguiranno alle decisioni della giunta regionale, e porteremo avanti i nostri quattro punti per l’aeroporto di Firenze. . Perché questo riguarda l’economia del territorio, la qualità della vita dei cittadini e la capacità della Toscana di essere al passo con i modelli europei".
 

(ag)