Aeroporto e Piana, Grassi: "Realizazzione dei parchi e risoluzione delle criticità ambientali"
"Dopo che la Regione Toscana ha avuto il merito di scoprire le carte con la modifica del PIT, il dibattito sul futuro dell´area tra Castello e la Piana deve essere un confronto sugli atti e sui progetti, consapevoli di quello che la normativa permette. Cosa che oggi nella comunicazione dell’Amministrazione non abbiamo affatto ascoltato.”
" Lo afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi. "Le due opzioni della modifica della pista aeroportuale devono porre come primo obiettivo la risoluzione delle criticità ambientali e sanitarie per le zone di Peretola, Quaracchi, Brozzi e Le Piagge, territori che riteniamo già profondamente inadatti ad accogliere una infrastruttura di questo tipo. Se, come emerge dalla lettura di alcune dichiarazioni di questi giorni, la scelta sull´aeroporto è quella tra l´allungamento della pista, che obbligherebbe all´interramento dell´autostrada ma non risolverebbe assolutamente il problema degli abitanti di Firenze, e la pista parallela che implicherebbe la possibilità anche, come da noi sempre sostenuto, del sorvolo del centro storico compreso l´area del Duomo, allora diciamo chiaramente che la scelta deve essere un´altra in quanto anche l'attuale situazione è insostenibile per i residenti. Emerge ancora una volta in tutta la sua gravità la scelta fatta negli anni settanta dalla Regione Toscana che rimandò indietro i soldi già stanziati dal Governo per l´aeroporto di San Giorgio a Colonica. Tanto di più non è accettabile che si lasci le scelte della pianificazione a soggetti esterni in quanto la scelta fra le due opzioni che hanno una incidenza sul territorio opposta e rilevante viene lasciata alla società ADF. Da questo emerge come il piano strutturale resti indefinito fino a che il privato non sciolga questo importante nodo. Sul tema dell´inceneritore su cui ci siamo già ripetutamente espressi negativamente crediamo che questa scelta possa essere rivista preferendo tecnologie più innovative, e ragionando in termini di un unico polo regionale del trattamento dei rifiuti, da porre in area industriale (es. macrolotto di Prato). Infine sul tema della cittadella la unica soluzione per il suo inserimento nell´area di Castello, come spesso abbiamo ricordato, è legata alla possibilità da noi assolutamente auspicata di ridurre drasticamente le volumetrie concesse a Ligresti e purtroppo invece confermate da Renzi nel Piano Strutturale, che veniva dichiarato a volumi zero Crediamo, infine, che questi problemi dovrebbero essere affrontati e sostenuti in sede metropolitana essendo evidente la loro connessione a livello sovra comunale. Ecco perché crediamo che il prossimo passo debba essere quello di vedere i Comuni della Piana, la Provincia e la Regione, insieme ai soggetti responsabili delle opere infrastrutturali previste nella zona affrontare le scelte dopo un attenta Valutazione d´Impatto Ambientale e una Valutazione Ambientale Strategica che considerino i vari scenari evidenziando quali siano le scelte per la zona che sono in conflitto tra di loro. Siamo altrettanto chiari a sostenere che chi intenderà nell´attesa spingere l´acceleratore su qualcuna di queste opere dovrà ben sapere che la sua realizzazione potrà escludere la compatibilità ambientale e sanitaria delle altre e se ne assumerà tutte le conseguenze - conclude Grassi - . Non è più accettabile che ogni opera prevista nella Piana venga ritenuta `sostenibile´ con l´inserimento di alcune opere di mitigazione o di compensazione che alla prima occasione vengono rimesse in discussione da una nuova e più impattante opera che sopraggiunge nel frattempo.” (lb)