Parco della Piana, cittadella e aeroporto, De Zordo: "Un quadro in chiaroscuro"
Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo
“Abbiamo apprezzato la posizione di chiarezza espressa dall’assessore Marson e dal presidente Rossi in merito al Parco della Piana. Posizione che del resto ricalca quanto avevamo da tempo affermato in merito alla vicenda di Castello: non è pensabile aggiungere un solo metro cubo di costruito, né sottrarre un solo metro quadrato di area libera in un comprensorio come quello della Piana. Quel territorio è già compromesso da decenni di occupazione e sfruttamento che ha seguito la logica di uno “sviluppo” basato sui parametri economici degli operatori, e non su quelli della vivibilità o della qualità di un ambiente che si andava a compromettere sempre di più. Continuiamo a pensare che quanto a suo tempo sciaguratamente concesso a Fondiaria sui terreni oggi sotto sequestro da parte della Magistratura possa e debba essere ricontrattato e modificato, ma è comunque importante per una volta aver stabilito un limite oltre il quale non ci sono deroghe o giochi delle tre carte: vigileremo perché resti questa sacrosanta fermezza, necessaria per costituire e mantenere un polmone indispensabile a dare respiro alla conurbazione intensiva circostante.
Rispetto alla cosiddetta “cittadella viola” non c’è, come qualcuno sostiene, uno stop, semplicemente viene detto dove non può andare, per esigenze di ordine superiore, cioè per cercare di salvaguardare quel po’ di salute che la Piana lascia ai cittadini, e infatti il famoso Parco è- come avevamo da sempre sostenuto - puramente compensativo. Resta per l’appunto l’area Fondiaria: perché non verificare la possibilità di sostituire le assurde previsioni di 1.300.000 mq di cemento, purtroppo recepito nel nuovo Piano Strutturale e destinato a centri direzionali di cui non c’è bisogno e a un migliaio di alloggi a libero mercato che nessuno acquisterebbe, con un centro sportivo di qualità? Sempre che ci sia la volontà di investire senza pubblici regali, e senza arroccarsi su ipotesi inattuali.
L’ultima tessera del mosaico è purtroppo la nota dolente: non ci si limita ad una razionalizzazione e messa in sicurezza dell’aeroporto, si sposa la posizione di Confindustria per un cambio di scala dello stesso, che porterà ad un potenziamento e ad un aumento deciso del traffico aereo, del tutto incompatibile a nostro avviso con la localizzazione dello scalo, e ancora una volta con i dati drammatici sulla qualità dell’aria nell’area e con i risultati degli studi epidemiologici effettuati: si baratta la salute di decine di migliaia di residenti con mezz’ora di treno per andare a Pisa. In attesa dell’inceneritore prossimo venturo”.
(fdr)