Cultura, l'assessore da Empoli: "Il Comune non ha tagliato ma ha investito più che lo scorso anno"
"Credo si stia facendo un po' di confusione. Al contrario del Governo nazionale, il Comune di Firenze nel 2010 non solo non ha tagliato i fondi alla cultura, ma li ha molto aumentati. Nel 2010 abbiamo speso circa 12 milioni di euro, circa 4% in più dell'anno precedente". Lo afferma l'assessore alla cultura Giuliano da Empoli.
"La differenza con gli anni scorsi e' che invece di distribuire mancette ai diversi operatori culturali, abbiamo costruito grandi iniziative per la citta'. E' chiaro che questo non piace a chi - pensando di incarnare "la cultura" - misura gli investimenti culturali dai soldi che gli entrano in cassa".
"Per fare un elenco non esaustivo di quanto fatto - spiega -, possiamo citare il Capodanno, con i grandiconcerti di Elio e le Storie tese quest'anno e dei Negrita nel2009, il debutto della Notte Bianca, che ha fatto registrare circa 300 mila persone in città e una miriade di eventi,le tante iniziative dell'Estate, con il ritorno a Firenze di concerti di grandi star internazionali come Patti Smith e Leonard Cohen".
"Al di la' degli eventi, abbiamo puntato sugli investimenti strutturali per migliorare l'offerta culturale della citta'. Abbiamo creduto nelle potenzialità di Palazzo Vecchio - continua -, togliendo i metal detector e aprendo le sue quattro porte e allungando l'orario di apertura fino a mezzanotte, per dare un'alternativa serale culturale a cittadini e turisti. Per la prima volta, inoltre, abbiamo portato una mostra di arte contemporanea, con il famoso teschio di diamanti di Damien Hirst, all'interno del percorso museale. Anche la Biblioteca delle Oblate, adesso, rimane aperta fino a mezzanotte. Non ultimo, abbiamo
aumentato di 500 mila euro il contributo per il Maggio musicale fiorentino, in attesa di inaugurare il nuovo teatro nel dicembre prossimo".
"Sulla rampa di lancio, adesso, ci sono nuovi servizi di accoglienza per l'insieme dei musei civici e, soprattutto, la card museale integrata con il polo statale e con i trasporti locali che allinea finalmente Firenze alle grandi capitali internazionali. Tutti investimenti costosi, ma che andavano fatti".
"Il saldo complessivo - sottolinea l'assessore - è positivo. Ci sono state critiche per come alcune risorse sono state distribuite, ma non ci possono essere realtà che si arroghino il diritto di vivere di rendita. Accanto ai soliti noti che si lamentano, c'e' una nuova generazione di operatori culturali che sta emergendo e sta trasformando Firenze in una delle città piu' dinamiche di questa fase. La grande stampa internazionale se n'è accorta e dedica un'attenzione crescente a realta' come Palazzo Strozzi e la Strozzina, Ex3, le nuove gallerie e associazioni che spuntano come funghi. Senza parlare delle paginate dedicate da Financial Times, Herald Tribune, Guardian e molti altri alla collezione Della Ragione che abbiamo portato a Londra il mese scorso".
"Si puo' dibattere quanto si vuole di cultura ed e' legittimo che gli operatori 'storici' difendano le loro posizioni - conclude da Empoli - ma non si va da nessuna parte se non si parte dal riconoscimento di una radicale diversita' tra una Firenze che investe sempre di piu' in cultura e un Paese che, purtroppo, segue la strategia contraria". (edl)