25° anniversario morte Lando Conti, Stella (PdL): "Un cittadino che faceva politica, un esempio per i giovani"
Questo l’intervento del consigliere PdL Marco Stella
«Accetto questo incarico con umiltà ma anche con coraggio, con decisione, ma senza presunzione, e credo che questo Consiglio e la città abbiano un preciso bisogno di rilancio morale, politico e culturale. Sono dell'opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo». Con queste parole il Sindaco Lando Conti apriva il saluto che egli rivolse al Consiglio Comunale il 18 Aprile 1984 che lo eleggeva Sindaco di Firenze; continuava sempre parlando al Consiglio: «abbiamo posto come primo punto la questione morale: la difenderemo perché questione morale vuol dire anche difesa della certezza del diritto».
Questa era parte del programma del Sindaco Conti; nel suo programma si poteva percepire l'arte del buon governo ed i principi su cui fondare la propria azione.
Alle cinque del pomeriggio del 10 febbraio 1986, in via Faentina, un gruppo delle Brigate Rosse fece fuoco diciotto volte con una calibro 7,65 stroncando la vita di un uomo ancora giovane, che fino a pochi mesi prima era stato Sindaco di Firenze, di un uomo che era anche un marito e un padre affettuoso.
Lando Conti quel giorno stava venendo in Palazzo Vecchio per partecipare ad una seduta del Consiglio Comunale.
Lorenzo, figlio di Lando, è arrivato addirittura a fare lo sciopero della fame per protestare contro l'indifferenza che le istituzioni dimostrano nei confronti delle vittime del terrorismo.
Lando Conti era il Sindaco del dialogo, che parlava e ragionava più che come un politico di professione, come un cittadino che fa politica, che credeva nella certezza del diritto, nella tolleranza e nel corretto agire, sino ad affermare il primato della morale ad ogni livello.
Per questa coerenza ha pagato il prezzo più alto, quello della vita”.
(fdr)
Segue il testo della mozione
MOZIONE
Proponente: Marco Stella
Oggetto: per intitolare il salone dè Dugento a Lando conti
Considerato che Lando Conti fu sindaco di Firenze dal marzo del 1984 fino al settembre del 1985. Successore di Piero Bargellini e Alessandro Bonsanti, ha formato con loro la triade che ha rappresentato per Firenze anni di prosperità, pace cittadina e corretta amministrazione.
Ricordate le parole con le quali aprì il saluto che egli rivolse al Consiglio Comunale il 18 Aprile 1984 che lo eleggeva Sindaco di Firenze “Accetto questo incarico con umiltà ma anche con coraggio, con decisione, ma senza presunzione, e credo che questo Consiglio e la città abbiano un preciso bisogno di rilancio morale, politico e culturale. Sono dell'opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo”
Preso atto che ciò che contraddistinse la sua azione politica fu mettere come primo punto la questione morale, come ebbe a ricordare sempre nel suo intervento di insediamento “la difenderemo perché questione morale vuol dire anche difesa della certezza del diritto”
Considerato che nel pomeriggio del 10 febbraio 1986, nella zona di Ponte alla Badia (dove oggi gli è stata intitolata una via), l’ex sindaco, mentre in auto, da solo, stava andando in consiglio comunale, fu assassinato con diciassette colpi di pistola.Aveva solo 52 anni e lasciava la moglie e 4 figli. Nella stessa serata una telefonata anonima ad un giornale milanese ne rivendicò l’attentato: “Qui Brigate Rosse. Rivendichiamo l’uccisione di Lando Conti”.
Considerato come Lando Conti venne ucciso da un'organizzazione terroristica e che durante le indagini furono perquisite anche persone - come Nadia Lioce e Fuccini - che negli anni duemila verranno arrestati e processati per gli omicidi di D'Antona e Biagi
Ricordato come anche oggi non possiamo abbassare la guardia nei confronti del terrorismo
Ricordate le parole del giornalista Giampaolo Pansa “Io non l’avevo mai incontrato prima, ma debbo dire che sono rimasto colpito. Mi hanno colpito di lui due cose. Intanto mi ha colpito che Conti parlava e ragionava, più che come un politico di professione, come cittadino che fa politica. Cioè come uno dei tanti che per le circostanze della vita si trovano proiettati alla ribalta della vita pubblica. Credo che nemmeno lui avrebbe immaginato di fare un giorno il sindaco di Firenze e che aveva conservato nella sua attività politica, nella sua attività amministrativa, in una città importante come quella, la dote che è di molti di quelli che vengono chiamati uomini della strada, cioè di parlare molto chiaramente, di non sprecare concetti a vuoto, di andare al sodo delle cose e delle questioni. Ho di Conti questo ricordo. Veramente non saprei trovare altra espressione che quella di un cittadino militante, di un cittadino che si rende conto che c’è qualche volta un passaggio obbligato nella vita di ciascuno di noi, che ci obbliga a dei doveri e li affronta, rende onore a questi doveri con la generosità, con il buon senso, con la dedizione, con l’umiltà che questo uomo della strada, questo cittadino porta nel suo mestiere, nella sua attività professionale, nella vita di ogni giorno”
Preso atto del lavoro svolto dal Sindaco Lando Conti e dalla sua Giunta in merito a molte questioni, tra cui lo sviluppo a nord ovest della città
Ricordato Lando Conti come una testimonianza di profonda umanita' che ha dato volto alla vera politica, quella che si impegna con ragione e passione al servizio delle persone
INVITA IL SINDACO
Ad intitolare il Salone de Dugento a Lando Conti