Beni culturali, l'assessore da Empoli: "Alcune funzionarie fiorentine vorrebbero seppellire il nuovo corso dell'amministrazione"

“Le direttrici della Galleria dell’Accademia Franca Falletti e della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti Annamaria Giusti sembrano le zie del film ‘Arsenico e vecchi merletti’: dopo anni di immobilismo adesso nel loro giardino vorrebbero seppellire il nuovo corso culturale fiorentino e l’accordo siglato dal sindaco Matteo Renzi con il ministero dei beni culturali”. Lo afferma l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli, replicando ad alcune dichiarazioni di Falletti e Giusti apparse oggi sulla stampa.
“La micro offensiva mediatica scatenata oggi dalle direttrici Falletti e Giusti - afferma da Empoli - è sconcertante e persino patetica nella forma e nel merito. Quanto alla forma, è incredibile, ulteriore segnale che viviamo tempi da ‘basso impero’, che due funzionarie usino un linguaggio e termini squisitamente politici (da “il David non è del Comune” a “il berlusconismo ha fatto scuola”) , poco rispettosi nei confronti dell’istituzione da cui dipendono”.
“Ma anche nel merito - continua da Empoli - le direttrici sbagliano e, come soggetti immobili che per anni hanno gestito in maniera immobile i beni loro affidati, con anche situazioni di degrado francamente imbarazzanti (del resto abito in via Ricasoli e so bene qual è la situazione dei ‘bivacchi’ che i turisti sono costretti a sopportare per poter ammirare il David), vorrebbero continuare a gestire i fondi nello stesso modo per sempre”. “Auspichiamo - prosegue - di riuscire ad attrarre fondi aggiuntivi per Firenze, mentre loro danno per scontato che non sarà così: ma il Comune ha avviato adesso il processo di implementazione del protocollo sottoscritto a Roma il 13 gennaio, attraverso la messa a punto e la sottoscrizione dei specifici provvedimenti attuativi che sono in fase di elaborazione”.
“Il loro atteggiamento - conclude l’assessore - mi ricorda quello di certi ‘mandarini’ che si lamentano di aver perso il controllo di fondi che hanno male amministrato e che, in un processo di federalismo sempre più marcato, è logico vadano indirizzati verso l’ente che ha mostrato dinamismo e freschezza come l'attuale amministrazione comunale”. (edl)