Smog, Cruccolini (SEL): "Per combattere l'inquinamento non servono divieti o sanzioni, ma prevenzione e più impegno da parte di tutti gli attori, politici, sociali ed economici"
Questo l’intervento del presidente della Commissione Ambiente Eros Cruccolini (SEL)
“Mi chiedo come mai dobbiamo (e non parlo da eletto o da amministratore pubblico, ma da cittadino) sempre sentirci garantiti solo dalle scelte più “facili” e repressive o sanzionatorie, quando siamo investiti da problemi di salute cosiddetta “pubblica”, cioè quella salute della personadella quale, burocraticamente, sonoinvestiti gli enti pubblici, ma alla cui preziosità dovremmo tenere tutti in prima persona: le esperienze passate ci hanno dimostrato chiaramente che i divieti non servono a risolvere il problema dello smog a Firenze.
E’ vero che ordinanze e divieti riescono a modificare un comportamento scorretto ma, nel caso dell’attuale emergenza da inquinamento da polveri PM10, hanno dimostrato di avere una scarsa (se non nulla) incidenza rispetto ad altri elementi, come, ad esempio, le condizioni climatiche.
L’assessore all’Ambiente Saccardi rileva invece un punto fondamentale: fare prevenzione. E’ un messaggio da raccogliere. Forse sarà una strada più difficile, ma è sicuro che se qualche risultato di lunga durata lo otterremo, questo avverrà riuscendo a prevenire la presenza degli inquinanti.
E’ vero, i sindaci hanno la responsabilità della salute dei cittadini, ma ognuno può fare scelte “virtuose”, senza attendere l’imposizione dei sindaci. Dobbiamo proprio attendere un’ordinanza per scegliere di muoverci con un mezzo pubblico non inquinante, invece che con il mezzo privato in città? Prevenzione è anche questo. Ci sono aziende che hanno promosso un “ticket ambientale” per i propri lavoratori, hanno cioè cercato di incentivare la loro mobilità tramite il mezzo pubblico, convenzionandosi con le aziende di trasporto, per ottenere abbonamenti a prezzo scontato per i propri lavoratori sui quali hanno operato un’ulteriore riduzione. Una scelta come questa va nella direzione della “prevenzione” e andrebbe incentivata e diffusa. E ancora: era stato preventivato di trovare un accordo perché nei giorni di “sforamento” di PM10 si potessero utilizzare in città i mezzi pubblici al costo di 1,20 Euro per 12 ore: anche questo andrebbe fatto. E farsi carico della propria salute (e di conseguenza di quella altrui) e dell’aria che respiriamo, facendo sceltediverse per la nostra mobilità quotidiana, riorganizzandone i tempi: andare a piedi, andare in bicicletta quando è possibile. E a proposito di bici, l’amministrazione comunale si sta impegnando ad aumentarne l’uso con un incremento e allungamento delle piste ciclabili. Questo serve: interventi strutturali.
E l’amministrazione da sola non basta: serve il concorso di tutte le categorie interessate. Sono anni che si parla di “interporto” e circolazione delle merci con mezzi non inquinanti, ma vengono trovate sempre delle “resistenze”.
In controtendenza agli sforzi che tutti dovremmo fare per raggiungere l’obiettivo, sono i tagli del governo al TPL, ma anche gli aumenti delle tariffe Ataf, che dovrebbe puntare a fidelizzare i propri utenti: non servono abbonamenti più cari, ma più abbonati a un prezzo inferiore. Questo è ciò che il presidente Bonaccorsi dovrebbe capire: a un maggior introito per l’azienda dovrebbe corrispondere un aumento degli abbonati, non del costo degli abbonamenti. Prevedendo anche forme flessibili secondo la modalità dell’utenza.
Dopo i tagli da parte del Governo, la Regione Toscana ha dovuto comportarsi di conseguenza. Ma Firenze è una realtà diversa rispetto ad altri territori della Regione: su Firenze grava una mobilità composita e dovuta a vari elementi e categorie. Per questo facciamo appello alla Regione perché pensi a una “compensazione economica” per il capoluogo, sulla cui rete di trasporti grava un po’ tutta la mobilità regionale.
Nei prossimi giorni, l’assessore Saccardi verrà in commissione per il piano d’azione comunale, ma fin d’ora dobbiamo capire che serve l’apporto di tutte le forze in campo sociali, politiche ed economiche, per raggiungere risultati concreti: l’amministrazione comunale, da sola, non può farcela”.
(fdr)