Giornata della Memoria, il vicesindaco Nardella: "Il nostro destino sta nella nostra storia"
“Come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la memoria è un dovere. Perché c’è un nesso inscindibile fra memoria e futuro, fra storia e destino. E qual è il destino che vogliamo per noi? E’ quello che sta nella nostra storia, nella nostra terra, nella nostra Costituzione. Non c’è bisogno di cercare altrove”. Sono le parole del vicesindaco Dario Nardella, che stamani ha rappresentato il Comune di Firenze nella seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana per celebrare la Giornata della Memoria. “Se il mondo potesse essere convinto che Auschwitz non è esistito, costruire un secondo Auschwitz sarebbe più facile: credo che in queste brevi parole di Primo Levi possa essere racchiusa l’essenza della Giornata della Memoria” ha detto ancora Nardella, che ha poi letto alcuni brani delle lettere di Ilda, una giovanissima ragazza serba internata nel campo di Belgrado fra il ’41 e il ’42. “In quel campo – ha ricordato Nardella – venivano utilizzati camion allestiti con camere a gas al loro interno. Facevano credere ai prigionieri che sarebbero stati trasferiti, li facevano salire, li uccidevano e poi il camion portava i corpi direttamente alle ‘discariche’. Un’organizzazione agghiacciante e perfetta. Anche Ilda, dopo mesi di freddo, di fame, di atrocità, fu fatta salire e non tornò più a casa. Nei suoi scritti c’è tutta la profondità dell’orrore che si trovò a vivere. E le sue parole, la sua paura, le sue domande senza risposta ancora oggi devono far riflettere ed essere di monito per tutti noi”.
(ag)