Multe, Roselli, Sabatini e Giambanco (PdL): "Necessario ridurre i costi della notifica sviluppando strumenti informatici più rapidi ed economici"
“Non arriva al 50% il pagamento dopo la prima notifica dei 796.000 verbali sollevati dalla Polizia Municipale nel corso di un anno. Questo il dato sconcertante emerso in Commissione Bilancio che ha incontrato questa mattina il Comandante dei Vigili Urbani, Massimo Ancillotti. Ma non è tutto: richiesto sul destino della restante metà del tesoretto di multe che l’amministrazione comunale non riesce ad incassare, è emerso che del restante 50% che non paga nei primi 60 giorni previsti dalla normativa vigente, solo il 15% dei cittadini, paga - con ritardo - la contravvenzione, raddoppiata nell’importo iniziale. Solo il raddoppio della sanzione permette all’amministrazione un parziale recupero del mancato incasso complessivo.Il Comune riesce così a far cassa avvicinandosi al valore totale iscritto a bilancio, senza però riuscire a far pagare la totalità dei trasgressori. In poche parole: gli onesti pagano anche per i furbetti della contravvenzione”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Emanuele Roselli, Massimo Sabatini e Antonio Giambanco.
“Nel corso degli anni il trend non è certo migliorato – hanno aggiunto –, ma nonostante questo il sindaco Renzi è riuscito al suo primo anno di mandato a battere tutti record degli ultimi 10 anni: nel 2010 si sono infatti superati i 52 milioni di multe emesse, con una spesa media di 141 euro per ogni fiorentino. Parte rilevante degli incassi deriva dalle spese di notifica che al momento sfiorano i 17 euro a verbale e che sono da aggiungere alla cifra derivante dalle multe. Nel 2009 ad esempio, il Comune ha incassato dalle multe 47,7 milioni di euro, e dalle notifiche ulteriori 6,4 milioni di euro.
Dobbiamo trovare il modo di ridurre le spese di notifica che al momento pesano in modo sproporzionato su quanto pagato dai cittadini. Ad esempio, per una multa per divieto di sosta che ammonta a 38 euro, il cittadino arriva a pagare il 44% in più, dovendo versare un importo maggiorato che porta ad una spesa complessiva di 54,85 euro”.
“Il Comandate ha annunciato che parte dei costi di notifica potrebbero essere recuperati dopo la gara d’asta che riassegnerà le spese di servizio accessorio alla notifica, al momento in capo a Poste Italiane. Una bando da circa 10 milioni di euro l’anno, tanto vale il servizio di notifica a Firenze, che risulta essere la città che emette più verbali per numero di cittadini – hanno sottolineato gli esponenti del centrodestra –. Questa è una notizia certamente positiva, ma il vero problema è riuscire ad evitare le spese di notifica che al momento sono costretti a pagare, nonostante la buona volontà, tutti quei cittadini che non trovano sul cruscotto della loro auto il famigerato foglietto rosa. Infatti, coloro che vengono sanzionati da autovelox, fotored o dalle porte telematiche non hanno nessuna possibilità di evitare i 16,85 euro aggiuntivi di spese di notifica. Abbiamo quindi sollecitato il Comandante Ancillotti e i rappresentanti dell’amministrazione al fine di sviluppare strumenti di notifica e comunicazione che possano quantomeno ‘alleggerire’ gli automobilisti trasgressori dalle eccesive spese di notifica. Abbiamo quindi suggerito di sviluppare l’utilizzo della posta elettronica certificata già prevista dalla normativa dello Stato per la comunicazione tra l’amministrazione pubblica e il cittadino. Una strada percorribile che porterebbe notevoli benefici per i cittadini e costi di gestione minori all’amministrazione. Se invece di spendere risorse per le sue campagne di comunicazione il sindaco Renzi investisse gli stessi soldi per campagne informative davvero utili per la cittadinanza, riusciremmo a ridurre i tempi della notifica e a trovare strumenti informativi più precisi e convenienti per tutti”.
“E’ l’ora che la politica si riprenda il suo spazio e le proprie responsabilità: non basta lamentarsi per le poche risorse, ma occorre lavorare per sviluppare e ottimizzare prassi di sistema che possano con costi minori garantire la stessa qualità dei servizi” hanno concluso Roselli, Sabatini e Giambanco.
(fdr)