Smog, De Zordo: "E' alle stelle, e il Comune che fa per tutelare la nostra salute?"
Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo
“Nel 2011 sono ben 14 su 16 i giorni in cui il pm10 ha sforato a Firenze. E malgrado l'invito che è venuto dalla Provincia ai comuni di emettere ordinanze antismog con limitazioni del traffico, il comune di Firenze - unico insieme a Scadicci -non ha promosso nessun intervento e soltanto oggi ha varato l'ordinanza.Ha disatteso finora la norma regionale in vigore che impone ai Comuni di prendere provvedimenti a partire dal richiamo a non usare l'auto dopo i primi due giorni di sforamento, e a far scattare limitazioni nell'uso dell'auto in seguito.
Che succede a Firenze? Perché il sindaco, che è la massima autorità sanitaria cittadina, e dunque responsabile in tal senso, nelle scorse settimane non ha applicato la norma di tutela della salute della cittadinanza?
L'impressione è che si aspetti il cambiamento della normativa regionale, che nel caso di Firenze potrebbe però avere l'effetto di rendere accettabili valori di pm10 molto più alti del passato. Secondo la nuova direttiva le centraline su cui basarsi per misurare il pm10 presente in città non dovrebbero più essere quelle posizionate nelle zone di maggior traffico (ora viale Gramsci e via Ponte alle mosse) ma nel cosiddetto "fondo urbano" che qui a Firenze però sono incredibilmente nel viale Ugo Bassi dentro il giardino dell'Istituto dei Ciechi e dentro il giardino di Boboli. Già a suo tempo criticammo molto questa scelta fuorviante, che ora diventa addirittura pericolosa se proprio quelle centraline dovessero valere per far scattare i superamenti e le conseguenti misure antismog.
Se così fosse si dovrebbe innanzitutto cambiare la localizzazione delle due centraline di viale Bassi e di Boboli e posizionarle in due luoghi che corrispondano davvero al "fondo urbano", che ovunque tranne che a Firenze non coincide con aree verdi ma con normali vie cittadine. E si accetti l'idea che a volte si devono anche prendere misure impopolari se risultano utili alla salute, tanto più che, come ci dice lo studio "EpiAir-Inquinamento atmosferico e salute" del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale della Regione Lazio, ‘per ogni 10 μg/m3 in più di PM10 nell’aria, laddove ci sarebbero normalmente 1.000 decessi se ne registrano 7 in più. E questo per ogni 10 μg/m3 di aumento’. Senza contare l'aumento di ricoveri per malattie cardiache e respiratorie, specie a carico di anziani e bambini”.
(fdr)