Mirafiori, Pierguidi (Pd): "La globalizzazione non può colpire soltanto gli operai, le persone comuni e le loro famiglie"
"Ora che i lavoratori di Mirafiori hanno votato credo sia importante continuare a riflettere su questa vicenda che non può essere relegata nel rapporto esclusivo tra quei lavoratori e Marchionne, nè tra quest’ultimo ed i sindacati. Questa vicenda deve riportare al centro i problemi del lavoro, delle condizioni, dei diritti e del valore e dignità del lavoro nelle società contemporanea della globalizzazione". Lo ha detto il consigliere del Pd Michele Pierguidi sulla vicenda Mirafiorio. "L’Italia - ha aggiunto Pierguidi- non può essere solo un paese di consumatori, deve e non può non essere anche un paese di produttori e di produttori di beni materiali, con tutto ciò che questo significa o può significare oggi nell’epoca della concorrenza e dei mercati globali. Tutta la società, tutto il Paese deve essere consapevole del valore generale del lavoro, che non può, come invece è successo in questo caso, essere posto nella situazione ricattatoria in cui l’ha costretto l’ing. Marchionne con il suo aut aut “o così o pomì…o vinco io o perdi il lavoro”. I problemi della competitività del nostro sistema industriale non possono essere affrontati solo all’interno delle aziende, né fatte “pagare” ai soli lavoratori in termini di salario o condizioni di lavoro. In questi anni i redditi da lavoro dipendente sono stati fermi. Il potere d’acquisto ed i risparmi sono in calo, le spese in crescita. Sono invece cresciuti i profitti delle imprese. Occorrono politiche di sistema, industriali, di efficienza dei servizi, nuove politiche fiscali. Se l’organizzazione del lavoro impone in alcuni casi condizioni più dure è necessario che i lavoratori possano almeno contare sulla certezza di servizi pubblici efficienti e accessibili alle loro tasche, su affitti equi, su sgravi fiscali, senza subire l’umiliazione e la rabbia di vedersi scavalcati nelle graduatorie dai furbetti del quartierino. E la politica deve dare l’esempio, sia facendo leggi giuste, sia difendendo e ampliando il walfare, sia eliminando i troppo numerosi privilegi. Nello specifico, mi auguro e mi aspetto che quei politici e sono tanti che in questa vicenda Fiat, si sono schierati “con Marchionne” si battano per togliersi ad esempio la pensione che ricevono dopo due anni e mezzo di mandato, e per diminuirsi drasticamente lo stipendio, per togliersi l'indennità che ricevono se sono residenti lontano dalla propria sede di lavoro, che può essere il parlamento ma anche il consiglio regionale, e tutti gli altri privilegi che un normale lavoratore nemmeno può sognare. Perchè la globalizzazione non può colpire soltanto gli operai, le persone comuni e le loro famiglie"
(lb)