Incendio a Santa Maria Nuova, Locchi (PdL): «Negli ospedali fiorentini la sicurezza è un optional»
«Negli ospedali fiorentini la sicurezza è un optional». E’ quanto sostiene il consigliere Alberto Locchi (PdL) secondo il quale «l’incendio scaturito nell’Ospedale di Santa Maria Nuova è casuale fino ad un certo punto se si pensa come i lavori al nuovo Pronto Soccorso si sono procrastinati nel tempo oltre ogni logica».
«Le pareti in cartongesso erette per dividere i locali in rifacimento – ha aggiunto l’esponente del centrodestra – l’ammasso di materiali accumulatisi durante i lunghissimi lavori, potrebbero aver contribuito in maniera determinante all’incendio dell’altra mattina ed avere parte indiscutibile nel creare difficoltà oggettive ai pompieri a reperire la fonte di fuoco. Sull’incendio e le sue cause farà chiarezza, naturalmente, l’indagine della magistratura».
«Il nuovo pronto soccorso, a parte l’inaugurazione di “facciata” di settembre – ha proseguito Locchi - doveva essere aperto in maniera ufficiale a metà novembre, siamo già a fine dicembre ed ancora non si hanno notizie di prossime inaugurazioni.
Detto questo, va evidenziato come, negli ospedali fiorentini non esista, probabilmente in un’ottica di risparmio, personale antincendio pronto ad intervenire nelle 24 ore. Questa è una vera e propria stortura se si pensa come, anche le ditte più piccole, debbano sottostare a ferree normative sulla sicurezza.
Per fare un esempio ancor più eclatante, nel policlinico di Careggi, la notte è in servizio un solo tecnico: un elettricista che, se si verificasse una situazione complessa, certo non sarebbe in grado di sopperire alla necessità contingente. Al Meyer, invece, oltre agli elettricisti che conoscono perfettamente l'impiantistica della struttura è presente 24 ore su 24 un presidio antincendio che è in grado di operare in attesa dei vigili del fuoco ed è dotato di autorespiratore e vestiario antifiamma.
Con il personale sanitario tutto questo non è fattibile, infatti nei corsi si chiede a questi lavoratori di intervenire su un piccolo focolaio con un estintore oppure di chiudere le porte ed evacuare i presenti. Se la situazione è più grave non possono far altro che aspettare i soccorsi».
«Mesi fa – ha ricordato il consigliere del PdL - ebbi già modo di evidenziare, ad esempio, come i corridoi che attraversano il sottosuolo di Careggi, corridoi dove sono installati anche i condotti dei gas medicali e del riscaldamento, fossero accessibili a chiunque senza nessun ostacolo. Ultimamente, passando a cose certo più banali, ho raccontato di come gli accessi a tutti i nostri ospedali siano dei campi arati da come sono ridotte le strade che conducono ai vari pronto soccorso. E’ assolutamente inutile eseguire costosi rifacimenti, costruire nuove strutture, se alla base non esiste la un strategia per tutelare efficacemente chi lavora e vive in ambienti affollati come questi».
«Senza dimenticare – ha concluso Locchi – che il decreto ministeriale 609 del 1996, che norma i ‘criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro’ prevede che il personale dipendente deve partecipare un periodicamente ad una esercitazione antincendio per mettere in pratica le procedure di evacuazione. Un decreto di due anni stabiliva che tale esercitazione doveva essere effettuata almeno una volta all'anno secondo. Ma questi obblighi vengono ottemperati?». (fn)