Sequestro swap a Palazzo Vecchio, Alessandri e Stella (PdL): "Ora una commissione di indagine del Consiglio comunale"
“Serve una commissione di indagine del consiglio comunale come previsto dal regolamento e dallo statuto del Comune di Firenzeper accertare la correttezza delle procedure amministrative riguardo alla stipula di swap da parte delle passate amministrazioni. Fin dal 2006 denunciamo i costi impliciti relativi alla sottoscrizione di questi prodotti finanziari, ora, dopo il sequestro di questa mattina da parte della Guardia di Finanza, è giunto il momento di fare piena luce, seguendo il principio della trasparenza”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Stefano Alessandri e Marco Stella, dopo aver appreso che questa mattina militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di vari istituti di credito per un importo di circa 22 milioni di euro.
Oltre agli istituti che hanno fornito i prodotti di ‘finanza derivata’ al Comune di Firenze (di cui sono stati sequestrati gli swap in possesso dell’amministrazione a Palazzo Vecchio), i militari hanno ipotizzato il reato, nei confronti degli istituti di credito, di truffa aggravata ai danni della Regione Toscana e dei comuni di Campi Bisenzio, Tavarnelle Val di Pesa e San Casciano Val di Pesa.
“In tempi non sospetti – hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra – avevamo denunciato i danni provocati alle casse del Comune per la scelta di sottoscrivere questi rischiosissimi prodotti finanziari. Il Comune di Firenze ha infatti investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi, senza tenere conto che la scommessa del Comune ha prodotto un mark to market di 55 milioni di euro di perdite. L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento del 'mark to market', ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro”.
“Lo scorso 9 dicembre – hanno ricordato Alessandri e Stella – l’amministrazione comunale ha avviato un procedimento di auto-tutela nei confronti degli istituti con cui sono stati sottoscritti gli swap. Ne era seguita un’ipotesi di declassamento del debito di Palazzo Vecchio da parte delle agenzie di rating”.
“Ora, con quest’ultima notizia dell’ipotesi di reato nei confronti degli istituti di credito, giudichiamo non più rinviabile un’indagine del Consiglio comunale per fare chiarezza sulle conseguenze prodotte dalla stipula degli swap sulle casse comunali” hanno concluso.
(fdr)