Maltempo, l'intervento del capogruppo dell'IdV Giuseppe Scola

Questo l'intervento del capogruppo dell'Italia dei Valori Giuseppe Scola fatto oggi in consiglio comunale

"Venerdì 17 dicembre, Firenze si è trovata colpita da un evento raro, ma non impossibile. L’abbondante nevicata che ha interessato la città a partire dalle 12,45/13,00, ha messo in evidenza e segnato una scarsa capacità organizzativa preventiva ed una lentezza negli interventi di chi aveva la responsabilità di gestire l’emergenza.
La città si è scoperta indifesa e vulnerabile, i soccorsi hanno tardato, e, dato il caos creatosi è stato quasi impossibile poter intervenire nel modo più adeguato possibile.
Di chi le colpe? non certo dei cittadini che per ore hanno dovuto subire in modo passivo e remissivo quanto l’evento aveva creato. In questi casi diventa quasi naturale trovare in un’unica persona il capro espiatorio come si cerca di fare nel caso specifico: ma non è così! E’ mancata l’attività di coordinamento e più servizi non hanno funzionato e non si può rimandare la responsabilità solo all’eccezionale nevicata.
Faccio un ulteriore rilievo. Ho potuto constatare che, anche nella giornata di sabato, la città è rimasta ancora semiparalizzata.
La macchina organizzativa ha ancora una volta mostrato la propria lentezza e disorganizzazione. Alcuni ingressi ai Pronto Soccorso sono stati liberati nella mattinata del sabato. Troppo tardi.
I punti nevralgici della città devono avere la precedenza sugli altri, ma anche essere costantemente monitorati. Spero che la responsabilità degli Enti, o delle singole persone, vengano individuate e che, di conseguenza, si prendano le opportune decisioni.
Vorrei terminare, dopo aver indicato alcune inefficienze, con un plauso rivolto ai volontari di tutte le Associazioni e a tutti gli operatori sanitari, medici e non che, con molta abnegazione e innumerevoli sacrifici personali, hanno raggiunto il proprio posto di lavoro, hanno sostituito colleghi che non potevano essere presenti e non hanno fatto avvertire alla popolazione un disagio sanitario, che sarebbe stato ben più grave di quello atmosferico".

 

(lb)