Il Quartiere 4 chiede "Un 'Piano Neve' e gestione partecipata delle emergenze"

Il presidente D'Eugenio: "Al di là delle speculazioni politiche e valutazioni strumentali, le persone, noi tutti, abbiamo vissuto gravi disagi"

"L’Ufficio di Presidenza del Quartiere 4,  ha fatto il punto della situazione stamani a Villa Vogel per quel che concerne le gravissime difficoltà che la città ha vissuto in questi ultimi tre giorni, a seguito dell’emergenza neve". Ad informare  di questa riunione è il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D'Eugenio che spiega "Come persone e come cittadini, prima ancora che come amministratori locali, abbiamo potuto misurare la gravità della situazione che si è creata e, al di là delle speculazioni politiche o delle valutazioni più o meno strumentali, non si può negare che abbiamo tutti quanti sperimentato un notevolissimo disagio. Come spesso è accaduto nella storia di Firenze la capacità d’iniziativa, il mutuo soccorso, la rete spontanea della solidarietà sociale hanno fatto quello che i servizi pubblici non sono stati capaci di fare. Hanno reagito, trovato soluzioni, improvvisato delle risposte. Tutto questo mentre il sistema del trasporto pubblico collassava senza rimedio.  Premesso che è inutile e anche poco serio alimentare il circuito delle recriminazioni, resta il fatto che da questa lezione occorre imparare qualcosa. E trarne anche delle conseguenze politiche e organizzative. Riteniamo innanzitutto che le emergenze di questo tipo vadano affrontate, specie in una grande città, con una gestione diffusa e decentrata delle responsabilità e dei centri di iniziativa. Il modello centralistico ha mostrato tutte le sue lacune. Le circoscrizioni, il volontariato e l’associazionismo, la cittadinanza attiva vanno coinvolti a pieno titolo individuando e valorizzando competenze e responsabilità, come è nelle corde e nella tradizione del popolo fiorentino. La vicenda dell’alluvione, con la città per quattro giorni tenuta in piedi dai comitati spontanei di zona e di caseggiato, sta lì a ricordarcelo. La nostra proposta è che si ponga mano tempestivamente ad un ‘Piano Neve’ alla cui predisposizione partecipino attivamente i quartieri e la società civile. Un piano che preveda non solo delle precise norme di comportamento da assumere individualmente e collettivamente ma anche delle indicazioni operative relative a centri di intervento, raccolta e smistamento da far funzionare in caso di grave emergenza. Dovrebbero essere luoghi in grado di svolgere anche funzioni di comunicazione e di presenza fisica della ‘cosa pubblica’, così palesemente assente nella circostanza che abbiamo appena vissuto. Le sedi civiche, le scuole, i centri anziani potrebbero svolgere un ruolo fondamentale se solo venissero stabilite delle procedure chiare e realisticamente praticabili.  Insomma, siamo convinti che bisogna mettere in campo quella che è sempre stata l’arma in più dei fiorentini nelle situazioni di emergenza: il gioco di squadra".

 

(lb)