Maltempo, De Zordo: «Class action anche contro Quadrifoglio e Ataf»

Interviene la capogruppo di perUnaltracittà: «Incredibile l'abbandono in cui la città si trova a 36 ore dalla nevicata di ieri. Disponibili a sostenere chi vorrà intraprendere l'azione legale collettiva»

«Serve una class action anche a Firenze, non solo a livello regionale. E' necessaria un'azione legale collettiva dei cittadini contro le aziende partecipate, in primo luogo Quadrifoglio e Ataf, che hanno sottovalutato e talvolta ignorato l'allarme meteo che già dal primo pomeriggio di giovedì annunciava 15 centimetri di neve (e non 5) anche in pianura». E’ quanto ha dichiarato Ornella De Zordo commentando «lo stato di emergenza in cui versa Firenze» e annunciando «che perUnaltracittà sosterrà quei cittadini che si vorranno organizzare per una class action».
«In queste ore – ha proseguito la capogruppo di perUnaltracittà – il il sindaco punta a sottolineare le concause esterne al disastro di ieri: 'Il problema - dice - non è tanto la città di Firenze, ma tutto ciò che la circonda, a partire da autostrade e treni'. Purtroppo per il sindaco c'è anche un fronte interno».
«E qui - secondo l’esponente dell’opposizione - le prime responsabilità sono di chi amministra la città. A partire dall'assenza di un efficace piano di emergenza neve, come dimostrano le condizioni in cui versa ancora oggi la città. Qualcuno dovrà infatti spiegare perché, a 36 ore dai primi fiocchi, non si vedono sulle strade spazzaneve, camion getta sale, vigili urbani in quantità necessaria. Addirittura neanche i viali di circonvallazione sono stati puliti, si è lasciato che le stesse macchine rendessero poltiglia la neve, e ora quella stessa poltiglia è pronta a traformarsi in ghiaccio, considerate le previsioni delle prossime ore che prevedono cielo pulito e temperature sotto zero»
«Ancora una volta la popolazione si è rimboccata le maniche – ha concluso Ornella De Zordo - e il peggio è stato evitato sia per il buon senso di molti che hanno abbandonato i veicoli e hanno raggiunto a piedi la loro destinazione, sia per la generosità dei molti dipendenti pubblici, come insegnanti, maestri e maestre, che hanno allungato spontaneamente il loro orario di lavoro per evitare disagi ai bambini». (fn)