Assemblea Ato-Acqua, De Zordo: «Istituzioni toscane sorde alle richieste del popolo dell'acqua. Unica risposta: aumenti in bolletta e commissariamento del servizio»
Questo il testo dell’intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà:
«In Toscana i primi consigli comunali hanno cominciato a discutere mozioni che chiedono la moratoria sugli Ato, altri hanno deliberato di modificare lo Statuto definendo il servizio idrico un servizio "privo di rilevanza economica" (non quello di Firenze che ha bocciato la mozione da noi presentata) e con voce sempre più forte il Forum dei movimenti sull'acqua aggiunge a questi obbiettivi la richiesta di opporsi agli ultimi atti sul deposito cauzionale. Come risposta alle proposte che vengono da un fronte sempre più ampio di movimenti, comitati, associazioni e singoli cittadini, e prima di un esito referendario per cui sono state raccolte ben 1.400.000 firme in Italia, l'assemblea dell'Ato 3 riunita oggi a Firenze ha deliberato un piano tariffario che prevede un aumento del 5% nei prossimi 4 anni e del 3% nei successivi 6 anni, più l'inflazione. Si tratta di un aumento pesantissimo in una regione che già ha i costi più salati in Italia e che in un periodo di crisi economica colpisce in particolare precari, disoccupati, cassa integrati e tutte le fasce più deboli che proprio ora andrebbero, al contrario, sostenute nei costi di un servizio essenziale come quello dell'acqua.
Incredibile anche il silenzio dell'Assemblea dell'Ato 3 sul disegno di legge della Regione Toscana che stravolge le norme sui servizi pubblici di acqua e rifiuti, esautorando i Consigli comunali e provinciali e relegando i sindaci a un ruolo puramente consultivo, mentre il potere decisionale in materia passa a Commissari regionali che sostituiranno le Ato e le assembleee dei sindaci. La moratoria è già stata richiesta dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Genova e quello di Verona, dalla Provincia di Forlì-Cesena, di Gorizia e da quella Autonoma di Trento e altri enti locali stanno sottoscrivendo.
Dunque, la Toscana, contraddicendo nella sostanza quella Legge regionale sulla partecipazione che molte condivisibili critiche ha sollevato proprio per la sua astrattezza e demagogia, sta di fatto procedendo all'indietro: non solo non si sostiene la vera partecipazione, ma si prevedono forme che cancellano qualunque presenza della cittadinanza attiva a decisioni riguardanti servizi essenziali come acqua e rifiuti. Raccogliamo, come altri consiglieri eletti nei consigli comunali, provinciali e regionali stanno facendo, l'Appello lanciato dal Forum a aprire un confronto aperto e pubblico su questi temi».
(fn)