Piano strutturale, Scola (IdV): "Bene i 'volumi zero' per Firenze"
Ecco l'intervento del capogruppo dell'Italia dei Valori Giuseppe Scola:
"Il Piano Strutturale nella sua conformazione risulta ben presentato e argomentato per una realtà urbana a dimensione contenuta come quella fiorentina, rappresentata da un territorio che si sviluppa su distanze limitate e che si rivolge ad una popolazione residente di circa 370.000 abitanti (il bacino di utenza che quotidianamente vive la città di Firenze per il pendolarismo lavorativo, raggiunge circa le 500.000 persone
1. data questa premessa appare giusta l’intuizione dello sviluppo edilizio a “volume zero” attuato senza ulteriore sfruttamento del suolo comunale, ma basato sul principio della perequazione di superfici per non creare congestione del territorio e ridare decoro e vivibilità a punti critici della città, eliminando quegli “zombi urbani” rappresentati dagli edifici dismessi e fatiscenti da cui Firenze è tristemente invasa.
2. Il sistema del verde, del “parco attraverso”! e delle aree riscattate agli edifici non congrui, per una stima che arriva a toccare circa 150 ettari di aree verdi, fra pubblico e privato, dovrà essere ben strutturato e articolato per non dare origine, a sua volta, a fenomeni di vuoti urbani e zone di degrado.
3. E’ positiva l’iniziativa del social housing : comunque vorrei suggerire di prevedere anche alloggi di dimensioni più contenute, per abbattere sia i costi di costruzione che di gestione e, partendo da una unità residenziale minima poter lavorare sulla modularità per creare un sistema più flessibile e meglio rispondente a richieste più diversificate.
4. La pedonalizzazione, unita al sistema del verde va vista e proposta come modello simbolo della rigenerazione urbana e del restauro nel panorama mondiale della cultura e degli studi più avanzati sulla qualità e sul paesaggio urbano.
5. Per quanto riguarda il sistema di recupero delle potenzialità edificatorie degli immobili non congrui, ritengo che bisognerà mostrare particolare attenzione sulla gestione e distribuzione delle aree successive alla prima tranche dei 150.000 mq. già previsti nel presente Piano Strutturale. Questo per evitare di generare fenomeni che potrebbero sfociare in forme speculative che si porrebbero in contrasto con la filosofia iniziale del Piano.
6. All’interno del Piano, non è molto chiara la programmaticità degli interventi che non può essere demandata solo al Regolamento Urbanistico, Atto di Governo del Territorio e strumento applicativo e non organizzativo. Tale ruolo è prerogativa del Piano Strutturale che deve guardare su ampia scala al territorio per gli indirizzi di pianificazione. Le linee di indirizzo delle tempistiche e delle priorità di esecuzione degli interventi necessari ad attuare lo sviluppo urbano qui auspicato, vanno sapientemente calibrate per evitare interferenze nocive alla vivibilità della città, soprattutto a livello di mobilità .
7. Rivalutare e riportare verso la città le antiche “virtù artigianali” di cui Firenze è sempre stata leader in tutto il mondo e che non vanno lasciate scappare in mani “straniere”,. In questa ottica, pensare al valore anche didattico della tutela dell’artigianato autoctono, con creazione di scuole che possano servire sia a preservare che a perdurare di tradizioni che, da sempre, hanno fatto conoscere Firenze nel mondo.
8. Puntare sulla riqualificazione della città a livello sociale e di tutela della sicurezza personale, per evitare di aggravare il fenomeno, già in atto, dell’impoverimento di abitanti residenti e di conseguente degrado che sta progressivamente attanagliando sia il centro città che vari luoghi di aggregazione.
9. La demolizione degli edifici incongrui lascia spazio ad aree urbane che, se non adeguatamente pensate, rischiano di divenire “vuoti urbani”. La città assume un carattere di decoro e qualità se viene fatta vivere, dando agli abitanti l’occasione per frequentare gli spazi extradomestici. In questo obbiettivo, vanno individuate attività che determinino poli di attrazione diurna e, in alcuni casi, anche serale e notturna.
10. Porre attenzione sulla nuova stazione dell’Alta Velocità ove, temo che si possano creare situazioni di sofferenza a livello della mobilità in una zona urbana già molto congestionata.
11. L’individuazione degli immobili ricompresi fra quelli incongrui e che saranno oggetto del programma di recupero edilizio dovrà essere redatto una sorta di elenco che preservi quegli immobili classificati incongrui dall’applicazione estesa della norma, ma di grande rilevanza per la memoria storica dello sviluppo della città e della scuola di architettura fiorentina". (lb)