Incontro Renzi-Berlusconi, Scino (Pd): "Ad Arcore per il bene di Firenze. Il sindaco ha seguito il principio della concretezza"
"Apparire o essere. Questo eterno dilemma ritorna alla ribalta a tormentare la scena politica che ultimamente ha visto protagonista Matteo Renzi alle prese con un incontro ravvicinato con il premier Berlusconi nella sua casa". E' quanto dice il vice presidente del consiglio comunale Salvatore Scino (Pd) a proposito dell'incontro ad Arcore fra Renzi e Berlusconi. " Essere concreto e diretto in veste istituzionale e andare anche alla residenza privata del Presidente del Consiglio pur di risolvere problematiche serie per amore alla città di Firenze, oppure trincerarsi dietro una falsa ideologia perbenista. Certo, saranno frullati mille pensieri nella testa di Matteo alla vigilia dell’incontro. Si sarà chiesto: non vado! nel rispetto di una logica antiberlusconiana impersonificata e sostenuta da una forte ideologia. Oppure, al bando le ciance e andando oltre ogni pensiero, corro ad Arcore, anche se non è una sede istituzionale, per cercare di portare un risultato a casa per la mia Città. Non dimentichiamo che Silvio Berlusconi è il presidente del consiglio e se lui concede un incontro ad un qualunque Sindaco, quest’ultimo ha il dovere di andare dove è stato convocato. Eppure, le polemiche sono state numerose e provenienti da chi, afflitto da un retropensiero puramente negativo, non riesce a ragionare al di fuori di una logica politica ormai obsoleta. Purtroppo gli avversari politici non si possono scegliere ed ogni primo cittadino, a cui sta a cuore il benessere della collettività che rappresenta, è tenuto a battere tutte le piste possibili e naturalmente lecite e democratiche pur di ottenere un importante risultato per la sua comunità, anche se queste strade seguite rompono vecchi schemi di formalismo istituzionale". (lb)