62° anniversario della dichiarazione di New York, l'assessore Di Giorgi: «Il lavoro di educazione ai diritti umani non è mai concluso e deve sempre ripartire dai giovani»

L'iniziativa oggi nel Salone dei Duecento

«Il lavoro di educazione ai diritti umani non è mai concluso e deve sempre ripartire proprio dai giovani, i più soggetti agli stimoli negativi della nostra società». E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi intervenuta, questa mattina nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, al convegno ‘Educare ai diritti umani e comunicare saperi per l’avvicinamento delle culture’ organizzato in occasione del 62° anniversario della dichiarazione di New York.
L’iniziativa è stata promossa, oltre che dall’assessorato all’educazione, dal centro Unesco di Firenze, dalla cattedra transdisciplinare Unesco, sviluppo umano e cultura di pace dell’università di Firenze.
«Con la ‘Dichiarazione universale dei Diritti Umani’ proclamata il 10 dicembre 1948 alle Nazioni Unite – ha ricordato l’assessore Di Giorgi - per la prima volta tutti gli esseri umani furono riconosciuti detentori di pari dignità dalla nascita. Questo evento ha cambiato il panorama delle relazioni internazionali e dato fondamento alle aspirazioni alla libertà e alla dignità dell' umanità. Queste celebrazioni, tuttavia, non devono essere intese come una mera forma di tributo: servono a rammentare che l’obiettivo di rendere la Dichiarazione una realtà quotidiana per ogni essere umano deve essere ancora raggiunto».
«Pena di morte, tortura, discriminazione e ineguaglianze sono ancora molto diffuse – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – in certe regioni del mondo stanno addirittura crescendo a causa di nuove forme di oppressione, violenza, disparità economiche e sociali. Simili gravi, diffusi e sistematici attacchi hanno indotto alcune persone a mettere in discussione la vitalità, l’importanza e la stessa applicabilità dei principi della Dichiarazione. In ogni modo, non dovrebbe essere la validità della visione della Dichiarazione a essere messa in causa, bensì l’impegno dei governi a tradurre in realtà le norme da essa postulate e le modalità di gestione».
«Per questo è fondamentale l’educazione dei giovani – ha sottolineato –: il nostro obiettivo deve essere quello di favorire una consapevole partecipazione dei nostri ragazzi alla vita civile e democratica, promuovere la comprensione delle esigenze di una società sempre più pluralistica e diffondere la convinzione che diritti umani e democrazia non sono mai conquiste acquisite una volta per tutte».
Al convegno sono intervenuti anche Marialuisa Stringa, presidente del centro Unesco di Firenze, Paolo Orefice, direttore cattedra Unesco dell’università di Firenze, Franco Cambi, professore ordinario del dipartimento di scienze dell’educazione dell’ateneo fiorentino e Paola Fasano, dirigente scolastico del liceo Machiavelli Capponi. Erano presenti anche i ragazzi del liceo Machiavelli Capponi che nei propri programma affrontano da anni il tema dei diritti umani. (fn)

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