Publiacqua, Torselli e Cellai (PdL): "La società fa pagare gli investimenti ai cittadini, ma a fine anno i soci si spartiscono gli utili"

“L’assemblea dei 49 Comuni dell’ATO fiorentino, l’ente che stabilisce i costi dell’acqua che paghiamo con le nostre bollette, approverà il prossimo 17 dicembre un piano di investimenti per 740 milioni di euro spalmati nei prossimi dieci anni. E chi pagherà questi soldi? I cittadini, ovviamente. Le bollette dell’acqua aumenteranno di un 5% circa all’anno per tutto il prossimo decennio poiché, fa sapere Publiacqua, dal governo e dalla regione non arrivano i soldi necessari a realizzare gli investimenti necessari a migliorare il servizio idrico”. Questo quanto dichiarato dai consiglieri del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai.
“Il fatto grave e che a nostro modo di vedere rappresenta un vero e proprio accanimento sui cittadini – spiegano Torselli e Cellai – è che, se è vero che dalla regione e dal governo non arrivano tutti i soldi necessari a completare i lavori ritenuti essenziali da Publiacqua, è anche vero che Publiacqua chiude i propri bilanci ogni anno in attivo e, nel 2009, addirittura con un incremento del 45,06% rispetto all’anno precedente. Che fine fanno questi soldi? La risposta è presto detta: solo un terzo degli utili vengono investiti in quei lavori per i quali Publiacqua metterà le mani nelle tasche dei cittadini per i prossimi dieci anni, mentre il 60% di tali introiti vengono spartiti tra i soci, ovvero finiscono nelle casse dei comuni.
Nel 2009 Publiacqua ha chiuso il proprio bilancio con un utile di 12.372.921 euro ed il Comune di Firenze, socio maggioritario della parte pubblica di Publiacqua, si è visto recapitare 2.681.211,98 di euro. Perché questi soldi non sono stati reinvestiti nei lavori di adeguamento della nostra rete idrica? Perché il Comune se li è messi in cassa ed oggi tutti i fiorentini vedranno le proprie bollette aumentare del 5%?”.
“Publiacqua è una azienda partecipata a maggioranza pubblica – concludono i due consiglieri del centrodestra – e non può comportarsi come una qualsiasi azienda a scopo di lucro. In più essa amministra un bene di primaria necessità come l’acqua sul quale la speculazione è un qualcosa di eticamente deplorevole. E’ inaccettabile che ai cittadini vengano imposti aumenti in bolletta per i prossimi dieci anni e che invece i comuni, dalle casse di Publiacqua, ogni anno si prendano gli utili”.

(fdr)