Torselli e Nascosti (PdL): "A Firenze ha più dignità chi protesta che chi lavora"
“Quanto accaduto oggi all’interno della nostra città ha dell’incredibile. L’intera viabilità saltata, migliaia di automobilisti bloccati a causa di cortei non autorizzati e di blitz in diversi punti della città. A quanto pare, in questa città, ha più dignità chi contesta, di chi lavora”. Questo il duro commento del consigliere comunale del PdL Francesco Torsellidel collega in Consiglio regionale Nicola Nascosti.
“Quanto accaduto oggi a Firenze, dove alcune decine di studenti hanno creato disagi con cortei non autorizzati e blitz che hanno per l’ennesima volta paralizzato il traffico urbano – spiegano i due esponenti del centrodestra – fa il paio con quanto già visto nei giorni scorsi e sbugiarda nuovamente quegli assessori che avevano invitato gli studenti a manifestare responsabilmente e nel rispetto di chi, nel traffico, si ritrova per lavoro o per svolgere le normali attività quotidiane. E’ inaccettabile ed ai limiti del ridicolo l’atteggiamento di una sinistra che sale sui tetti, che occupa le stazioni, che paralizza le università, blocca la viabilità, in nome di una contestazione che appare per molti versi fine a se stessa”.
“Questi signori gridano alla rivoluzione, sognano un nuovo sessantotto e non si rendono conto di essere soltanto uno strumento nelle mani di quei potentati e di quei baronati che combattono una guerra disperata per il mantenimento dello status quo e per tentare disperatamente di far restare in piedi un sistema fallimentare di gestione del pubblico servizio, che finalmente, grazie a questo governo, sta cambiando. Il vero spirito rivoluzionario è semmai da ritrovare nei passi della cosiddetta “Riforma Gelmini” che mira ad abbattere il sistema baronale che fino ad oggi ha regnato nella scuola e nelle università italiane, riportando al centro dei criteri valutativi unicamente la meritocrazia”.
“Hanno poi dell’incredibile – concludono Nascosti e Torselli - le dichiarazioni del rettore di Firenze Tesi, che in questi giorni non solo non ha speso mezza parola per prendere le distanze da certi atteggiamenti di ‘pseudo-studenti’, ma addirittura si è prodigato nel suggerire forme di protesta, come ad esempio il blocco della didattica. E di fronte ad un funzionario di pubblico servizio che propone la sospensione dello stesso, crediamo ogni commento ulteriore sia superfluo. Ricordiamo solo, al Rettore Tesi, qualora la sua nuova veste di ‘rivoluzionario’ gli abbia fatto dimenticare il ruolo che riveste, che lui ‘Rettore’ lo è di tutti gli studenti e non solo di quelli che sventolano le bandiere rosse”.
(fdr)