Via libera del consiglio all'odg per il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese
Via libera del consiglio comunale all'ordine del giorno presentato dalla presidente della commissione pace Susanna Agostini (Pd) per il "diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, unica e vera sicurezza per lo Stato di Israele". "Il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione nel rispetto delle risoluzioni dell’ONU - ha detto Agostini- e della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è alla base dell'appello di pace lanciato ieri da Firenze in occasione della giornata mondiale dell'Onu per la solidarietà al popolo palestinese. DUE POPOLI, DUE STATI, pari dignità e diritti per tutti: questa è l’unica soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina, l’unica garanzia per la sicurezza reciproca e la convivenza pacifica tra i due popoli, e per la sicurezza e la Pace nel mondo intero". (lb)
Si allega l'ordine del giorno:
Ordine del giorno: “Diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, unica e vera sicurezza per lo Stato di Israele”
RILEVATO
• le gravi condizioni in cui da anni è costretta a vivere la popolazione palestinese, in particolare quella residente nella Striscia di Gaza, duramente provata dall’attacco israeliano del dicembre 2008-gennaio 2009
• che l’afflusso degli aiuti umanitari diretti al popolo palestinese, in particolare quelli diretti a Gaza per il sostentamento della popolazione civile e i materiali necessari alla ricostruzione, viene ostacolato dai blocchi israeliani via terra e via mare;
• che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e dei diritti umani della popolazione, aggrava tali condizioni;
• che il legittimo diritto di Israele a mantenere la sicurezza all’interno dei propri confini non giustifica l’occupazione militare, l’embargo della Striscia di Gaza, la costruzione del muro all’interno della West Bank, i check point, la deportazione e la detenzione di civili palestinesi, la costruzione di nuovi insediamenti nei territori palestinesi della Cisgiordania e nella zona di Gerusalemme Est e la divisione dei territori palestinesi che viene sistematicamente operata attraverso la realizzazione di strade e recinzioni come testimoniato dai 400 italiani che nel 2009 hanno partecipato alla missione di pace a Gerusalemme “Time for Responsibilities”;
• che il tema dell’accesso della popolazione palestinese alle risorse naturali, in primo luogo l’acqua, rappresenta un’assoluta emergenza umanitaria e una priorità per la comunità internazionale
Viste le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU dal 1947 ad oggi.
RICHIAMA
L’Agenda dell’AIA sulla diplomazia delle città nella quale si afferma che “è un dovere delle Istituzioni Locali lavorare per la pace, la libertà, la democrazia e la prosperità e contribuire, in questo modo, allo sviluppo internazionale e all’affermazione della pace.
CONSIDERA
• che le città e gli Enti locali europei possono contribuire a: rafforzare il dialogo e la conoscenza reciproca con il popolo palestinese e con il popolo israeliano; alleviare le sofferenze del popolo palestinese e ricostruire la fiducia e la speranza nella pace; vigilare sulle violazioni e il rispetto della dignità e dei diritti umani, sostenere i familiari delle vittime e le forze di pace che operano da entrambe le parti; contribuire a rafforzare le istituzioni locali palestinesi, promuovere l’incontro e il dialogo tra gli Enti Locali israeliani e palestinesi; sensibilizzare i propri cittadini sui problemi del Medio Oriente e coinvolgerli in iniziative di solidarietà e di pace; rafforzare l’impegno politico dei governi europei e dell’Unione Europea per la pace in Medio Oriente;
• che i negoziati e il dialogo tra i due popoli, riattivati grazie all’impegno del Presidente Barack Obama, sono attualmente interrotti a causa del rifiuto del Governo israeliano a rinnovare la moratoria sui nuovi insediamenti; il loro fallimento potrebbe rappresentare il riaccendersi del conflitto con nuove tragiche violenze, ulteriori vittime civili e militari e la concreta possibilità di irrimediabili conseguenze per il mondo intero.
• che la condizione di sicurezza a cui lo Stato di Israele ha pieno diritto potrà essere raggiunta solo attraverso il riconoscimento dei diritti umani e di autodeterminazione del popolo palestinese; che una pace duratura e condivisa sia raggiungibile soltanto utilizzando gli strumenti del dialogo e della non violenza, bandendo il ricorso alle armi ed a qualsiasi forma di violenza, minaccia, coercizione e discriminazione
CHIEDE
alle Nazioni Unite, all’Unione Europea, Governo e al Parlamento Italiano e a tutti i responsabili della politica di assumere con urgenza, in concorso con la comunità internazionale, tutte le iniziative necessarie per scongiurare ulteriori stragi e chiudere nel più breve tempo possibile il conflitto israelo-palestinese riconoscendo ad entrambi i popoli, come stabilito dalle risoluzioni dell’ONU, la stessa dignità, gli stessi diritti e la stessa sicurezza:
DICHIARA
la propria volontà di contribuire attivamente alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese e alla costruzione della pace in Medio Oriente attraverso progetti di cooperazione e solidarietà con la popolazione palestinese, di promozione del riconoscimento reciproco e del dialogo tra israeliani e palestinesi, di diffusione della cultura della pace, dei diritti umani e della mobilitazione della propria comunità e a questo fine.
APPROVA
• l’impegno alla definizione di azioni concrete da parte dell’Amministrazione Comunale e dei Comuni della Provincia di Firenze, attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza e dei giovani, delle scuole e delle organizzazioni della società civile, in occasione della giornata internazionale ONU di Solidarietà al Popolo palestinese: 29 novembre 2010, secondo il programma allegato,
• la sottoscrizione del documento, allegato alla presente, da parte del Sindaco di Firenze e dei Sindaci dei Comuni che invita i Governi mondiali a rispettare il diritto internazionale e le risoluzioni ONU; ad accettare le condizioni richieste dai negoziatori palestinesi per la ripresa delle trattative che soddisfi entrambe le parti e garantisca il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, l’unica e vera sicurezza per lo Stato di Israele.
In allegato: le principali risoluzioni ONU su Israele e Palestina dal 1948 ad oggi