Scontri all'università, Cruccolini (SeL) annuncia una lettera al Prefetto e Questore: "Firenze è città del dialogo. No all'uso della forza"

Il capogruppo: "Vorrei sapere chi ha dato l'ordine per questa azione ingiustificata e inopportuna"

Cruccolini ha annunciato che come capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà  invierà nei prossimi giorni una lettera al Prefetto e al Questore per ricordare loro che Firenze è la città del dialogo e non della repressione e dell'uso della forza. "Mi sembra impossibile - ha detto Cruccolini- che in una città che ha ospitato il Social Forum gestito dalla Prefettura e dalle Forze dell'Ordine con grande equilibrio, di fronte ad una banale contestazione in ambito di una iniziativa universitaria sia stata necessaria un'azione repressiva e violenta delle forze dell'ordine". Cruccolini vuole poi sapere "chi ha dato l'ordine per questa azione ingiustificata e inopportuna azione che ha contribuito ad inasprire i rapporti ed ha alzato il livello della tensione in città. Firenze è, appunto, la città del dialogo, del confronto e del rispetto reciproco e quando si preannunciano momenti di tensione, come nel caso in esame, si auspica un impegno preventivo che consenta di gestire la situazione. Del resto gli studenti universitari stanno protestando per una riforma ingiusta che toglie risorse a chi si deve formare e a chi deve formare (ricercatori e precari all'interno delle nostre Università). Ragioni più che valide per una contestazione, ma non per essere picchiati. E l'intervento del sottosegratario Santanché ha svilito il ruolo che dovrebbe rappresentare per lo Stato italiano, dando una chiave di lettura dei temi dell'immirazione e degli immigrati che non potevano non provocare sdegno e contestazione, così come fuori da ogni normale contraddittorio è stata la risposta rivolta dalla sottosegratario alla studentessa albanese. La responsabilità dell'accaduto - ha aggiunto Cruccolini- non è da ricercare tra chi contesta, ma tra coloro che invitando la Santanché avevano già previsto questa provocazione, ben sapendo che Firenze è una città che "accoglie" e non che "espelle", come vorrebbero invece una destra che è ormai persino anacronostica". (lb)