"Donne e danno", domani il convegno all'Altana di Palazzo Strozzi

L'assessore Saccardi porterà il saluto dell'Amministrazione comunale

“Donne e danno”. È questo il titolo del convegno promosso dalla sezione toscana dell’associazione “Persona e danno” insieme al Comune, alla Fondazione per la Formazione Forense e la commissione pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Firenze.All’incontro, in programma domani venerdì 26 novembre dalle 9 presso l’Altana di Palazzo Strozzi, sarà presente anche l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi che porterà il saluto dell’Amministrazione comunale.
“Persona e danno”, fondata e diretta da Paolo Cendon, uno dei più noti giuristi italiani (tra l’altro estensore della legge sulla Amministrazione di sostegno, inventore del danno esistenziale e da sempre attento al diritto del soggetto debole) è una associazione multidisciplinare che ha lo scopo di favorire lo studio, lo sviluppo e la diffusione dell’istituto della responsabilità civile e dei diritti delle persone deboli e, più in generale, dei diritti civili. E ancora di promuovere lo scambio di idee e informazioni per agevolare una più stretta collaborazione fra tutti gli operatori del diritto interessati a tali tematiche. L’associazione pone la persona al centro della sua azione con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei diritti fondamentali, alla luce dell'evoluzione della società e del progresso sociale, culturale e giuridico. La responsabilità, prima della solidarietà che ne deriva giocoforza, è il cuore degli interessi associativi. Assumere responsabilità sostenibili, vale a dire essere disposti a rispondere di qualcosa, consapevoli e davvero in grado di farlo, è una declinazione del pensiero e dell’agire femminili sottoposta ad aggressioni pubbliche e private. Ne deriva un indebolimento del genere e di fatto della società che usa solo occasionalmente l’attitudine della donna a sostenere una responsabilità autentica.
Per quanto riguarda il convegno di domani, il titolo gioca con le parole: un solo accento potrebbe trasformarlo in una infelice quanto popolare battuta sul genere femminile - donna è danno - assecondata dall’essere, i due sostantivi. uno agevole anagramma dell’altro. Una burla che però sottolinea il preoccupante rapporto che l’entità danno mantiene con l’essere donna. Che sia sensibile, corporea, tangibile o che si manifesti in maniera subliminale, surrettizia, occulta, questa corrispondenza addita il rischio di una emancipazione condizionata. Il convegno mostrerà l’una e l’altra faccia del pregiudizio tramite una riflessione interdisciplinare sul danno indistinto e sul danno patente. La dinamica degli interventi consiste in relazioni tematiche di largo respiro, seguite da affondi lapidari capaci di tagliare l’argomento presentando casi, stime, inquadrature su specifici volti del tema: danno esistenziale, familiare, fisico, psicologico, pari opportunità. (mf)


 

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