Scuola Marconi, l'assessore Di Giorgi replica alla vicecapogruppo Giocoli: «Bastava documentarsi per non trasformare questa polemica in un volo di fantasia»

«Capisco il ruolo dell’opposizione ma prima di avanzare critiche è necessario informarsi bene. Bastava documentarsi per non trasformare questa polemica in un volo di fantasia». Così l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi replica alla vicecapogruppo di Fli Bianca Maria Giocoli sulla questione della scuola Marconi.
«Il plesso della Marconi ospita già una scuola primaria statale e una scuola dell’infanzia comunale – ha ricordato l’assessore Di Giorgi – quindi appare logico trasformare l’attuale scuola dell’infanzia comunale in una scuola dell’infanzia statale. Ciò significa che non sposteremo certamente i bambini ma, piuttosto, gli insegnanti comunali saranno sostituiti dai loro colleghi dipendenti dallo Stato che, attualmente, prestano servizio alla scuola dell’infanzia Ramberg. Naturalmente agli alunni che vorranno seguire le proprie insegnanti verrà data la possibilità di farlo.
«Inoltre – ha aggiunto – saranno mantenute le principali figure di riferimento per i bambini, l’orario non subirà cambiamenti e agli alunni delle due scuole dell’infanzia sarà garantito lo stesso punteggio per accedere alla primaria Marconi.
Le proteste dei genitori, quindi, appaiono un po’ fuori misura. Senza dimenticare, inoltre, che lo scorso 11 novembre li ho incontrati per spiegare nei dettagli cosa sarebbe cambiato e rassicurali».
«Nella sua interrogazione - ha proseguito l’assessore all’educazione - la vicecapogruppo Giocoli scrive che ‘le iscrizioni per il prossimo anno scolastico 2011-2012 per le scuole in oggetto sono state anticipate rispetto agli anni precedenti a fine anno’. Questo non risulta neanche al Ministero ma ringraziamo l’esponente dell’opposizione per averci fornito una notizia in anteprima».
«Proprio perché sono mamma di tre figli – ha concluso l’assessore Di Giorgi - so molto bene che cambiare insegnanti non significa certo creare dei traumi che ci guarderemmo bene da provocare nei nostri bambini. Dobbiamo inoltre considerare che la denigrazione della scuola dell’infanzia statale e delle sue insegnanti risulta certamente offensiva nei confronti delle insegnanti stesse: a Firenze possiamo contare su un corpo docente di altissimo livello e non esistono maestre di serie A e maestre di serie B. Come è evidente, non si tratta certo di spostamento di bambini (mai lo avremmo fatto) ma di una razionalizzazione dovuta alla costituzione degli istituti comprensivi, che implica una sostituzione peraltro graduale». (fn)