Stragi '93, l'assessore alla legalità Di Giorgi: «Faremo fino in fondo la nostra parte per accertare la verità. Grave l'assenza dello Stato tra le parti civili»
«Delegare la lotta alla mafia alle forze dell’ordine e alla magistratura sarebbe grave errore. Anche la politica deve dire la sua nella lotta contro la criminalità organizzata. Per questo risulta grave l’assenza dello Stato tra le parti civili. La città di Firenze, rappresentata nel processo dall’amministrazione comunale, farà fino in fondo la sua parte per accertare la verità». E’ quanto ha dichiarato l’assessore alla legalità Rosa Maria Di Giorgi che questa mattina era all’aula bunker di Santa Verdiana per la costituzione del Comune come parte civile nel processo al boss di Cosa Nostra Francesco Tagliavia.
«Il passato doloroso di quegli anni – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi – deve essere la radice profonda dal quale trarre consapevolezza e forza. Noi insistiamo nel chiedere giustizia consapevoli che solo uno sforzo collettivo, che veda protagonista anche le istituzioni, porterà la completa verità».
«E’ necessario fare memoria di quanto avvenuto – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi - in chiave di educazione alla legalità, per promuovere una cittadinanza matura, critica, responsabile. La memoria, però, non è un rituale che serve a conciliare passato e presente, a ricostituire un equilibrio e a tranquillizzare le coscienze. Serve piuttosto a ricostruire la storia reale, anche nei suoi aspetti più drammatici, e a individuare tutte le responsabilità».
«Una memoria senza storia – ha concluso l’assessore alla legalità - delegata alle aule giudiziarie o soltanto alle celebrazioni non aiuta né a capire fino in fondo né a prendere coscienza. Serve, più che altro, a mettersi il cuore in pace. Noi vogliamo invece trasmettere una memoria condivisa soprattutto ai giovani perché abbiano la consapevolezza di quel che l’Italia è stata e di cosa la nostra democrazia ha rischiato quando 17 anni fa le bombe scoppiarono a Firenze, Roma e Milano. E’ necessario vigilare sul nostro sistema democratico per garantire il diritto di tutti senza sopraffazioni e contro ogni criminalità». (fn)