Multe per Fiorentina-Empoli, Cellai, Alessandri e i consiglieri del gruppo PdL al Q2: "Il PD al Consiglio di Quartiere boccia la nostra proposta di cancellarle d'ufficio"

Questo l’intervento dei consiglieri comunali del PdL Jacopo Cellai e Stefano Alessandri e dei consiglieri del gruppo al Consiglio di Quartiere 2

“La mozione presentata dai Consiglieri di maggioranza del Q2 in discussione nel Consiglio di Quartiere di mercoledì 17 novembre prevedeva l’annullamento delle multe elevate per divieto di sosta effettuate la notte tra il 26 e il 27 ottobre nella zona di Campo di Marte in occasione della partita di Coppa Italia Fiorentina-Empoli. Il Capogruppo PdL Vito Poma aveva avanzato, alla Conferenza dei Capogruppo, richiesta di condivisione politica della mozione, in modo che l’atto risultasse promosso e presentato non solo dalla maggioranza ma anche dalle opposizioni, con la motivazione che a riguardo il PdL aveva già inserito all’Ordine del Giorno interrogazione di analogo contenuto del Consigliere Di Leo, mentre il gruppo “Spini per Firenze” aveva già presentato atto di medesimo segno in Consiglio Comunale. Tale richiesta, riproposta anche nell’immediata vigilia del Consiglio e riportata in sede di discussione, è stata arrogantemente respinta dalla maggioranza, che ha inteso – secondo Poma - gelosamente custodire la paternità di un atto con il quale si pone in contrasto con le scelte amministrative della maggioranza di Palazzo Vecchio, che per inciso ha lo stesso colore politico.
L’emendamento alla suddetta mozione, presentato da parte del Consigliere PdL Duccio Di Leo, prevedeva l’allargamento delle tutele accordate ai cittadini che in buona fede avevano creduto a quanto proclamato dal Sindaco Renzi (ribaditotestualmente, ma in modo irrituale, sul proprio sito personale www.avisoaperto.it) ossia che non dovevano essere più spostate le macchine in occasione delle partite infrasettimanali della Fiorentina anche in occasione della pulizia delle strade.
Testualmente il Consigliere Di Leo chiedeva che venisse inserito nel corpo del testo della mozione che le multe fossero “annullate d’ufficio, in via di autotutela”, ossia senza oneri per i cittadini salvaguardando in tal modo tutti i cittadini anche coloro i quali si fossero già attivati per coltivare un procedimento giurisdizionale davanti al Giudice di Pace per chiedere l’annullamento della sanzione.
L’emendamento teso evidentemente ad ampliare il novero dei cittadini destinatari dell’atto sanante ed ad evitare inutili e dispendiose pratiche legali (oggi si deve pagare il contributo unificato per ricorrere al Giudice di Pace ed eventuali spese legali a carico dell’AmministrazioneComunale in caso di soccombenza) riceveva il voto favorevole di tutti e nove i consiglieri del PdL, il voto favorevole del Capogruppo della Lista “Spini per Firenze” Duccio Braccaloni, e l’astensione del Capogruppo dell’IDV Vincenzo Todaro e del Consigliere PD Nicola Armentano; votavano invece contro 9 Consiglieri del PD e il Presidente del Consiglio di Quartiere 2 Gianluca Paolucci.
Lo stallo derivato dall’inattesa parità – che secondo l’articolo 36 del Regolamento del Consiglio di Quartiere 2 non da luogo né ad approvazione né a respingimento della proposta ma consente di ripresentarla nella seduta successiva - creavauna forte tensione in Consiglio e soprattutto una sconcertante indecisione su come proseguire quando tutti gli esponenti dell’Opposizione di centrodestra reclamavano a gran voce che l’emendamento caratterizzava la mozione e che non si sarebbe potuto votare la sola mozione rinviando l’emendamento al prossimo Consiglio. Dopo un travagliato dibattito il Presidente del Consiglio di Quartiere 2, pur di non far approvare l’emendamento che aveva il solo ‘limite’ di essere stato partorito nelle file del centrodestra, optava di rinviare il voto a data da destinarsi.
Un episodio gravissimo di miopia politica e di anteposizione di interessipartitici e strumentali rispetto al bene collettivo che era quello di sanare nel più breve tempo possibile circa 200 sanzioni amministrative illegittime”.


(fdr)