"Sollicciano, si risponda quanto prima alle richieste delle associazioni di volontariato"
Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo
“Le associazioni di volontariato che operano all'interno di Sollicciano avevano da tempo concordato un incontro con la Direzione del carcere; la riunione è stata disertata dalla Direzione stessa senza alcun preavviso. Questo comportamento irresponsabile è solo l'ultimo dei tanti elementi che rendono tanto più drammatica perché dimenticata la situazione del carcere fiorentino, ed ha provocato la reazione del Garante dei detenuti che ha iniziato uno sciopero della fame.
Voglio qui riportare i punti della piattaforma elaborata dalle associazioni, e che sarebbe stata presentata alla Direzione del carcere. Questi sono i punti su cui anche il Comune ha competenze, e vista la situazione di Sollicciano, e vista la mozione approvata da questo consiglio un anno fa (30 novembre 2009), chiedo formalmente che si prendano iniziative e non ci si assuma la responsabilità dell'inerzia.
1) Individuazione di una struttura di accoglienza per le detenute in permesso che devono pernottare fuori. Da oltre 2 mesi la struttura di via Santa Caterina è stata chiusa, e le detenute non possono usufruire dei permessi.
2) riapertura della seconda cucina di Sollicciano. Teniamo conto che il Regolamento Penitenziario richiede una cucina ogni 200 detenuti. A Sollicciano ce ne vorrebbero 5, ce n'è una sola, con conseguente pessima qualità del cibo.
3) luogo per il pernottamento delle persone in semilibertà in zona centrale. Dopo la chiusura di Santa Teresa queste persone sono costrette a tornare la sera a Solliccianino, e spesso questo provoca difficoltà insormontabili per i tempi di trasporto dal luogo di lavoro. Inoltre provoca anche una promiscuità fra l'ambiente a custodia attenuata di Solliccianino e il regime dei semiliberi.
4) maggiore utilizzazione del Giardino degli incontri, anche con iniziative promosse dal Comune che dovrebbe farne quello per cui era stato pensato da Michelucci, cioè il punto di incontro fra il carcere e la città.
5) ricostruzione della pensilina davanti all'ingresso del carcere, per l'attesa dei familiari”.
(fdr)