Oggi in Palazzo Vecchio la cerimonia di consegna degli "Scudi di San Martino"

Il giornalista Mino Damato, il console Pierantonio Costa, il dottor Carlo Urbani. Ci sono anche loro nell’elenco dei 19 eroi che hanno perso la vita o hanno rischiato di perderla per gli altri e che da oggi entrano nel libro d’onore degli Scudi di San Martino, l’istituto che premia persone o enti che si sono distinti per atti di coraggio, dedizione e solidarietà umana.
Sei scudi d’argento, cinque di bronzo e otto diplomi di benemerenza sono stati consegnati questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dal presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e dal presidente dell’Istituto “Scudi di San Martino” Roberto Lupi nel corso della cerimonia di conferimento del premio, giunto alla XXVII edizione. Il riconoscimento consiste in una medaglia in argento forgiata dal maestro Brandimarte che raffigura San Martino di Tours a cavallo nell’atto di tagliare il proprio mantello per donarlo al povero bisognoso.
La commissione, presieduta dal professor Cosimo Ceccuti, ha lavorato su 51 segnalazioni giunte nel corso dell’anno da vigili del fuoco, polizia municipale e altri soggetti impegnati in operazioni di soccorso.
«Questo appuntamento – ha sottolineato il presidente Giani - è diventato un punto di riferimento importante, la principale occasione di premiazione della solidarietà e dell’altruismo a Firenze. Senza dimenticare che la figura di San Martino è profondamente radicata nel nostro territorio».
Martino di Tours vescovo e confessore, venerato come santo dalla Chiesa cattolica (è uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa), dalla Chiesa ortodossa e da quella copta, era nativo di Sabaria Sicca (l'odierna Szombathely), in Pannonia (oggi Ungheria). Suo padre, che era un importante ufficiale dell'esercito dell'Impero Romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Con la famiglia si spostò a Pavia, e quindicenne, in quanto figlio di un ufficiale, dovette entrare egli stesso nell'esercito. Venne quindi mandato in Gallia; qui, ancora adolescente, si convertì al Cristianesimo e, dopo il congedo dall'esercito, divenne un monaco nella regione di Poitiers. Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. (fn)

L’elenco di quanti hanno ricevuto gli ‘Scudi di San Martino’ :

Due gli scudi in argento alla memoria: al dottor Carlo Urbani, e al giornalista Mino Damato.
Carlo Urbani, medico specialista in malattie infettive, promotore di un progetto sanitario per la Mauritania e poi operatore umanitario con Medici Senza Frontiere in Cambogia, è stato il primo ad identificare e classificare la terribile polmonite atipica denominata Sars, quella stessa malattia che gli fu fatale, portandolo alla morte a Bangkok il 29 marzo 2003.
Mino Damato, noto giornalista conduttore di importanti trasmissioni televisive della Rai, si è impegnato attivamente nel campo del volontariato e della solidarietà; nel 1995 ha costituito la ‘Fondazione bambini in mergenza’.
Dello Scudo in Argento è stato insignito anche Pierantonio Costa, Console Onorario in Ruwanda dal 1988 al 2004. Durante il genocidio del 1994 si adoperò per portare in salvo il maggior numero di persone possibile. Aiutato dal figlio, collaborando con la Croce Rossa e svariate organizzazioni non governative, alla fine del genocidio ha perso beni per più di tre milioni di dollari ma salvato numerose vite, circa 2000 persone tra cui 375 bambini. Costa è candidato al Nobel per la Pace 2010.
Altro scudo in argento è stato assegnato a tre ragazzi di Tarare, Francia: Majid di 18 anni, Samir di 17 anni e Yacine di 17 anni che, tornando a casa a piedi dopo aver assistito ad un concerto, notando del fumo uscire da un palazzo, non solo hanno dato l’allarme ma hanno salvato da morte certa una bambina rimasta intrappolata in un appartamento oltre ad aver svegliato gli altri inquilini del palazzo che hanno così potuto mettersi in salvo.
Scudo in Argento anche per Mohamed Safik, immigrato marocchino che in un paese in provincia di Padova, ha salvato da un incendio un bimbo di quattro anni e uno studente sedicenne e per professor Massimo Ceruso e alla sua equipe chirurgica.
Tra le persone che riceveranno lo Scudo in Bronzo il pugile Nino Benvenuti, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970, e l’Istituto oncologico marchigiano.

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