Il Grande Fregio nella Villa dei Misteri a Pompei, martedì dibattito al Palagio di Parte Guelfa organizzato dalla Fondazione Il Fiore

Si parlerà di tecniche di esecuzione e di interpretazione

Esecuzione e tecniche di interpretazione de Il Grande Fregio nella Villa dei Misteri a Pompei. Se ne discuterà il 9 novembre alle 17 al Palagio di Parte Guelfa (Salone Brunelleschi) nel dibattito organizzato dalla Fondazione Il Fiore presieduta da M. Grazia Beverini Del Santo in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e il patrocinio del Comune. E’ la seconda volta che la Fondazione il Fiore propone al pubblico un’occasione di grande respiro culturale, con lo scopo di contribuire a mantenere viva l’attenzione sulla necessità di un continuo e accurato monitoraggio del patrimonio archeologico pompeiano e della Villa dei Misteri in particolare. Nel marzo del 2010, con la collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e il Museo Archeologico di Firenze, ebbe luogo la manifestazione “La VILLA DEI MISTERI gioiello della ricerca archeologica a POMPEI dall’inizio del Novecento ad oggi”; martedì 9 novembre alla ore 17,00, al Palagio di Parte Guelfa, il Prof. Umberto Pappalardo parlerà delle “Tecniche di esecuzione e problemi di interpretazione relativi al Fregio della Villa dei Misteri”.
Umberto Pappalardo, professore di archeologia greco e romana e di archeologia pompeiana a Napoli, oltre ad essere stato docente di archeologia classica nelle più famose università del mondo, è stato ispettore degli scavi di Pompei e direttore degli scavi di Ercolano e ha ricevuto nel 2006 il Premio Internazionale Sebezia Ter per l’Archeologia. Sul significato della decorazione parietale della Villa dei Misteri di Pompei sono state scritte molte pagine, tra le più profonde della letteratura archeologica, ma non si è ancora raggiunta unanimità sull’interpretazione. La villa è indubbiamente l’edificio più famoso di Pompei e risale – come primo impianto – al II secolo A. C.; all’inizio del I secolo A. C., nel corso di un rifacimento che ne portò la destinazione da masseria a villa, risale la decorazione dell’oecus 5 (sala tricliniare): una imponente megalografia con figure di grandezza di poco inferiore al naturale stanti su un podio. La loro identificazione sembra subordinata al gruppo centrale rappresentante Dioniso e Arianna, posto sulla parete di fondo, che costituirebbero il fulcro e il senso della rappresentazione: i “Misteri” dionisiaci, appunto, che danno il nome alla Villa. Info su www.fondazioneilfiore.it . (lb)