Uno studio made in Florence sulle leucemie infantili pubblicato sulla rivista "Blood"

L'assessore Saccardi: "Un risultato importante ottenuto grazie all'impegno dei ricercatori e ai fondi messi a disposizione da associazioni come Noi per voi per il Meyer"

“Un risultato importante che dà lustro alla nostra città. Una testimonianza che la bellezza di Firenze non è soltanto dovuta ai suoi capolavori artistici e architettonici ma anche all’impegno di tante persone che ogni giorno danno il loro fondamentale contributo allo sviluppo della nostra società”. È quanto ha dichiarato l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi nel corso della presentazione, avvenuta oggi in Palazzo Vecchio, di uno studio sulle leucemie linfatiche infantili portato avanti dall’équipe coordinata dalla professoressa Annarosa Arcangeli dell’Università di Firenze. Lo studio recentemente è statopubblicato da “Blood”, la più prestigiosa rivista nel campo dell’ematologia a livello internazionale, a dimostrazione dell’importanza e della novità nel campo della ricerca scientifica e medica. Lo studio è stato finanziato dall’Associazione Noi Per Voi Onlus per il Meyer (che dal 2007 sta contribuendo a sostenere economicamente due diversi studi sulle leucemie e tumori infantili) e dall’AIRC. “Sono molte le iniziative che vengono effettuate per la raccolta di fondi destinati alla ricerca – ha continuato l’assessore Saccardi –: questa volta però presentiamo il risultato ottenuto grazie all’impegno. oltre che dei ricercatori, anche delle associazioni, tra cui Noi per voi per il Meyer”.
“La nostra associazione – ha sottolineato il presidente Pasquale Tulimiero – ha creduto fortemente in questo progetto tanto da impegnarsi con un finanziamento sostanzioso, di circa 300mila euro nei tre anni di collaborazione con l’équipe medica. Quindi per noi rappresenta una grandissima soddisfazione che il lavoro coordinato dalla professoressa Arcangeli abbia ottenuto risultati così importanti da essere stato ritenuto degno di pubblicazione addirittura su una rivista come Blood”.
Oggetto dello studio, dal titolo “CHEMOTHERAPY RESISTANCE IN ACUTE LYMPHOBLASTIC LEUKEMIA REQUIRES hERG1 CHANNELS AND IS OVERCOME BY hERG1 BLOCKERS” sono state le leucemie linfatiche acute dei bambini. Normalmente queste leucemie vengono curate con la chemioterapia, ma alcune forme non rispondono alle cure e sono, per questo, dette chemioresistenti. Il lavoro dell’équipe di Firenze si è concentrato proprio su queste ultime forme di leucemia cercando di capire quali sono le cause per cui queste patologie non rispondono alla chemioterapia e di trovare cure alternative.
I risultati ottenuti da questo studio hanno portato ad identificare in una proteina, il cui nome è hERG1, la causa della resistenza alle cure nelle leucemie acute del bambino. Tale proteina, presente sulla superficie delle cellule leucemiche, è in realtà un canale in grado di far passare ioni potassio che, se si unisce ad altre proteine della superficie cellulare, riesce a mantenere le cellule leucemiche vitali e resistenti anche di fronte ad un attacco con farmaci chemioterapici. Quanto più hERG1 è presente sulle cellule leucemiche, tanto più difficile è attaccarle e distruggerle. Poiché esistono già in commercio alcuni farmaci che servono a curare altre malattie e che hanno, come effetto secondario e spesso non voluto, quello di bloccare hERG1, la ricerca è proseguita con l’intento di verificare se già questi farmaci, senza pertanto doverne ‘inventare’ altri, possano facilitare l’attacco delle cellule leucemiche da parte della chemioterapia e portare, pertanto, alla guarigione della malattia. Questo si è dimostrato vero sia su cellule leucemiche coltivate in provetta, sia sui topi malati di leucemia. In altre parole: i farmaci che bloccano hERG1 potranno essere usati per trattare e guarire quei casi di leucemia normalmente non attaccabili dalla chemioterapia dando speranza di vita e di miglioramento a tanti bambini ammalati di leucemia che non rispondono ai trattamenti chemioterapici.
Adesso dopo la ricerca di base, effettuata sulle cavie, si passerà al trial clinico che verrà effettuato anche grazie alla collaborazione con il dipartimento di pediatria dell’ospedale di Padova, centro di riferimento nazionale per le leucemie infantili, eSt. Jude Children's Research Hospital di Memphis (Usa).
(mf)