Commercio, il vicesindaco Nardella: "Superare la legge Bersani per tutelare l'identità delle nostre città"
Per evitare che i nostri centri storici si trasformino in luoghi commerciali senz’anima, è necessario superare la ‘liberalizzazione selvaggia’ della legge Bersani e inserire nuove norme del Codice dei beni culturali a tutela del commercio. E questa la proposta avanzata ieri dal vicesindaco Dario Nardella al convegno “Big&small, le forme del commercio e della filiera agroalimentare” che si è svolta a Roma con amministratori, esperti e rappresentanti di tutti i maggiori gruppi del settore. "Dobbiamo rompere il modello di liberalizzazione totale del commercio introdotto con il decreto Bersani del 1998, perché quelle regole non aiutano i Comuni a tutelare il commercio di prossimità e quello più legato all’identità e alla tradizione delle città” ha sottolineato il vicesindaco, che ha poi illustrato la sua idea per trovare nuovi strumenti di difesa e salvaguardia. “E’ necessario rafforzare le leggi in materia del commercio nel Codice dei beni culturali. Oggi il Codice si occupa solo del commercio su suolo pubblico e questo non basta: va introdotta una forma di tutela anche per quello in sede fissa. Gli stessi imprenditori hanno capito che non si può continuare su una strada che mette il profitto davanti ai valori culturali, e condividono la necessità di dare ai sindaci più strumenti per tutelare la vendita di qualità, garantire una pluralità di merceologie e valorizzare i prodotti legati alla tradizione al territorio”. Nardella ha portato un esempio illustre e che funziona: “Il nostro riferimento è il ‘modello Ponte Vecchio’- ha spiegato - la cui identità, legata all’oreficeria e alla gioielleria artigianale, è garantita da una apposita orma regolamentare”. Il vicesindaco infine ha ricordato anche l’importanza degli strumenti di pianificazione: “Il nostro Piano strutturale non consente nuovi insediamenti di grande distribuzione, ma solo spostamenti di medie strutture di vendita. E anche questo è fondamentale per la tutela del tessuto sociale di una città”.
(ag)