Maltempo e tragedie, Pugliese (Pd): "Basta con l'edilizia selvaggia se non vogliamo trovarci ogni volta a contare le vittime"

Ecco l'intervento del consigliere

"Parliamo francamente, oggi stiamo contando per l'ennesima volta le vittime che una pioggia sicuramente forte ha causato; bisogna essere però onesti con noi stessi: le pioggie in se non hanno causato gli smottamenti, ma una poltica edilizia "selvaggia" che ci ha portato a costruire incessantemente e per la quale abbiamo accettato la dilatazione edilizia: «Non ci ha spaventati – ha scritto Ilvo Diamanti in un articolo su Repubblica -. Ci è sembrata naturale. Una casa per ogni famiglia. E per ogni figlio, se possibile. Non ci siamo accorti, anche per questo, del cambiamento intorno a noi. E, comunque, ci siamo abituati. L’abbiamo percepito come un costo necessario». Talvolta, per avere case, abbiamo rinunciato a verde, a paesaggio, a terreno che assorbe acqua anziché farla pattinare come sull’asfalto o il cemento. Secondo dati Eurostat in Italia negli anni Novanta le costruzioni hanno sottratto all’agricoltura circa 2.800.000 ettari di suolo. Abbiamo urbanizzato un’area di suolo più che doppia rispetto alla Germania (1,2 milioni di ettari) e addirittura 4 volte più della Francia (0,7 milioni di ettari). Ogni anno si consumano 100.000 ettari di campagna (il doppio della superficie del Parco Nazionale dell’Abruzzo). Abbiamo un primato in Europa: siamo il primo paese per disponibilità di abitazioni; quasi 26 milioni, di cui il 20% non occupate, all’incirca 2 vani a persona. Dal 2003 ad oggi sono state costruite circa 1.600.000 abitazioni (oltre il 10% delle quali abusive). Eppure, da 20 anni, la popolazione italiana non solo non è cresciuta ma è, al contrario, calata sensibilmente. E solo negli ultimi anni ha dato segni di ripresa, grazie al contributo degli immigrati. «Le aree destinate a edilizia privata – scrive ancora Ilvo Diamanti in quell’articolo -, le zone artigianali, commerciali, industriali si sono moltiplicate. Senza limiti. Senza troppi vincoli. Ci hanno guadagnato in molti. Immobiliaristi e banche. Gli enti locali. Ma anche molti privati (impresari, ma anche proprietari di terreni). Così, abbiamo consumato in fretta il territorio, l’ambiente e, negli ultimi tempi, lo sviluppo e i risparmi. Ma anche (soprattutto, vorremmo dire) la società. E oggi ci ritroviamo, tristemente acora a contare le vittime di tale poltica. Per questo sono convinto che vada cambiato approccio, atteggiamento. Credo che occorra veramente cambiare poltica, passando dalla politca del costruire a quella dell'abitare. Si tratta di volerlo veramente".

 

(lb)