Meccanotessile, Grassi (Spini per Firenze): "Bloccare la vendita e rendere fruibile a tutti le aree verdi"
“Nonostante sia stato presentato un progetto dall’amministrazione comunale nella serata dei 100 luoghi che accetta implicitamente la vendita dell’area dell’ex-Meccanotessile, adesso la priorità assoluta di chi difende la storicità e la importante valenza pubblica dell’area deve essere quella di bloccare l’alienazione da parte del Comune e rendere accessibili alla collettività le aree a verde". Lo ha affermato il consigliere comunale Tommaso Grassi intervenendo ieri sera alla riunione all’SMS di Rifredi organizzato da quest’ultimi e dal comitato che si costituito a difesa del Meccanotessile. “Ringraziamo chi ha organizzato questa occasione di scambio di informazioni e di opinioni – ha continuato nel suo intervento - ed è stato di forte impatto vedere le immagini originali, risalenti al 1980, di quando la fabbrica fu demolita in gran parte. Il filmato sottolineava elementi ancor oggi validi: l’importanza dell’area come luogo dove realizzare le strutture pubbliche di cui l’intera zona ne è ancora sprovvista e il rischio di appetiti speculativi che potevano vedere in quell’area un business. Questi due elementi dovrebbero far riflettere cittadini e amministratori di fronte alla volontà del Comune di vendere l’area del Meccanotessile a 27 milioni di euro, e di realizzare un progetto di 6000 mq di case, equiparabili a 150 appartamenti, oltre che ad un centro fitness privato, e ad ampie superfici a destinazione commerciale e direzionale. Ricordiamo che l’area era stata lasciata libera dall’urbanizzazione della Galileo proprio perché doveva diventare uno sbocco per quelle funzioni necessarie al quartiere, che privo di centri di aggregazione per giovani e anziani e di spazi culturali (che nel progetto del Comune vengono ridotti ad un quadrato compresso tra altre funzioni commerciali) avrebbe dovuto avere. Se la motivazione della vendita può essere motivata, come sostenuto da qualcuno e dal Comune, come scelta obbligata per la carenza di fondi pubblici allora ci domandiamo, come mai una volta svincolati quasi 3 milioni di euro dal vecchio progetto del centro d’arte contemporanea, si è deciso nell’ultima variazione di bilancio, invece di finanziare in primis la riapertura delle aree a verde, di finanziare il rifacimento delle strade in altre zone della città e persino il restauro del campanile di Santo Spirito. Abbiamo la netta sensazione che ci sia la volontà di utilizzare questa parte della Città solo per ripianare con i fondi recuperati i bilanci dell’intera città: basti pensare a come sono stati utilizzati i fondi residui dal vecchio progetto o alla volontà di vendere quest’area che è di compensazione a 27 milioni di euro. – conclude Grassi - Per questi motivi invitiamo tutti i cittadini a partecipare al consiglio comunale dell’8 novembre in cui verrà discussa, a meno di modifiche dell’ordine del giorno, la mozione presentata da Grassi, Spini e De Zordo per chiedere sia lo stralcio dalle aree alienabili del Meccanotessile che la riapertura immediata delle aree verdi da rendere fruibili per i residenti, che altrimenti non avrebbero altro a disposizione che limitati giardini nella zona.”
(lb)